Ftse Mib, i migliori e peggiori della settimana: Nexi in vetta, Ferrari perde quota
Piazza Affari manda in archivio una settimana caratterizzata dalla stagione delle trimestrali. L’indice Ftse Mib ha terminato l’ottava con un saldo positivo del 2,9% (in Europa ha fatto meglio solo il Dax che ha registrato una crescita del 4,5%). Nel complesso sui mercati non erano attesi grandi market mover, a parte la riunione della Bank of England (BoE) di ieri che ha confermato i tassi e ha mostrato un atteggiamento attendista sulle future mosse.
Sulla Borsa di Milano l’attenzione è stata catalizzata dalla stagione delle trimestrali che ha visto oltre 20 società del Ftse Mib, tra cui le maggiori banche, tra cui UniCredit e Banco Bpm, alzare il velo sui conti del primo trimestre che nel complesso hanno dato indicazioni positive. E tra i migliori titoli della settimana ci sono proprio numerose società che hanno pubblicato i numeri trimestrali.
Vediamo nel dettaglio ora quali sono stati i titoli migliori e peggiori del Ftse Mib della settimana.
I titoli migliori della settimana
Classifica | Migliori 5 | Var% 1 weekly | Ultimo prezzo |
1 | NEXI | 11,50% | 6,22 |
2 | AMPLIFON | 9,30% | 34,47 |
3 | PRYSMIAN | 8,70% | 56 |
4 | ENEL | 8,10% | 6,76 |
5 | MEDIOBANCA | 7,20% | 14,45 |
A strappare il rialzo maggiore della settimana è stata Nexi (+11,5%). Il titolo della paytech italiana si è messo in luce in Borsa dopo la pubblicazione della trimestrale, della conferma della guidance 2024 e del lancio del buyback. Nel dettaglio, la società prevede l’avvio del programma di riacquisto di azioni proprie fino ad un massimo di 500 milioni da completarsi entro il 31 ottobre 2025, già approvato dall’assemblea degli azionisti lo scorso 30 aprile.
Tra le big del Ftse Mib in evidenza in settimana anche Prysmian, che ha terminato l’ottava con un saldo positivo dell’8,7%. Per il gruppo guidato da Massimo Battaini il primo trimestre ha visto un calo dei ricavi che sono scesi del 5,6% a 3,687 miliardi di euro, ma l’utile netto è migliorato a 185 milioni.
“Il primo trimestre del 2024 per Prysmian segna un periodo di continuità e sfide, nel quale i dati finanziari mostrano un evidente rallentamento del fatturato rispetto agli ultimi trimestri. La riduzione del 5,6% nei ricavi rispetto al primo trimestre del 2023 prosegue la tendenza di decelerazione iniziata nel terzo trimestre del 2022 – commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro -. Tuttavia, questo recente calo indica una leggera attenuazione del trend negativo: dopo un incremento del +26,82% nel Q3 2022, la variazione percentuale dei ricavi ha subito un decremento costante, culminando in un -11,17% nel Q4 2023. Il -5,6% di questo trimestre, pur segnalando ancora una contrazione, evidenzia un peggioramento meno marcato, che suggerisce un’iniziale fase di stabilizzazione”.
Tra i migliori titoli della settimana spiccano anche Amplifon (+9,3%), Mediobanca (+7,2%) ed Enel (+8,1%). Quest’ultima, oltre alla presentazione dei conti trimestrali, stamattina ha annunciato la vendita delle partecipazioni nelle società di generazione elettrica del Perù per una cifra pari a 1,3 miliardi di dollari. Nel complesso, post conti la view degli analisti sul big italiano dell’energia resta decisamente positiva: attualmente il consenso Bloomberg vede 22 buy, 5 hold e nessun sell sul titolo con un target price medio a 7,55 euro, con un rendimento potenziale di quasi il 18%.
I titoli peggiori della settimana
Classifica | Peggiori 5 | Var% 1 weekly | Ultimo prezzo |
1 | FERRARI | -6,20% | 374,5 |
2 | BRUNELLO CUCINELLI | -3,00% | 95,15 |
3 | MONCLER | -1,30% | 63,44 |
4 | BPER BANCA | -0,90% | 4,74 |
5 | STELLANTIS | -0,20% | 20,28 |
E’ Ferrari il titolo peggiore del Ftse Mib della settimana, con un bilancio settimanale negativo del 6,2%. Il titolo del Cavallino rampante ha perso quota dopo la pubblicazione della trimestrale che ha mostrato utili e ricavi in rialzo ma inferiori alle attese del mercato che ha mostrato tutta la sua delusione, facendo scattare le vendite. In settimana Ferrari ha anche dovuto cedere a Enel lo scettro di principale società per capitalizzazione del Ftse Mib: la big dell’energia ha varcato la soglia di 68 miliardi di euro contro i 67,2 miliardi del Cavallino rampante.