Ftse Mib, i migliori e peggiori della settimana: Moncler brilla, giù Nexi
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I listini globali chiudono in coro una settimana di rialzi. Un’ottava che ha visto in primo piano alcune indicazioni macro, come l’inflazione statunitense con il dato core che a sorpresa è sceso. Una lettura che è stata letta positivamente dai mercati in ottica di futura traiettoria dei tassi nel corso del 2025 da parte della Fed che nell’ultima riunione del 2024 aveva raffreddato le speranze sui tagli futuri. Investitori concentrati anche sull‘avvio della stagione degli utili a Wall Street con le prime incoraggianti trimestrali delle banche americane, in attesa delle big tech nelle prossime settimane. Il tutto mentre si guarda alla giornata di lunedì 20 gennaio, quando si terrà la cerimonia ufficiale d’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca per il suo secondo mandato.
Tra le migliori piazza del Vecchio continente c’è ancora una volta Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che si è messo in luce e ha riagganciato la soglia dei 36mila punti nella seduta odierna (saldo settimanale a +3,5% circa per l’indice milanese). Rialzi di oltre il 3% anche per Cac40 e il Dax e un recupero nella parte della finale della settimana per Wall Street che chiude con un buon bilancio l’ottava.
Ma vediamo come di consueto quali sono stati i titoli migliori e peggiori del Ftse Mib della settimana chiusa oggi 17 gennaio (dati aggiornati alle ore 17:15).
I titoli migliori della settimana
Classifica | Migliori 5 | Var% 1 weekly | Ultimo prezzo |
1 | MONCLER | 8,9% | 57,82 |
2 | IVECO GROUP | 8,4% | 10,19 |
3 | BRUNELLO CUCINELLI | 6,3% | 116,2 |
4 | A2A | 6,2% | 2,32 |
5 | UNICREDIT | 6,0% | 42,41 |
Lusso ancora protagonista a Piazza Affari, con i rialzi di Moncler e Brunello Cucinelli (nella top 3 dei migliori titoli del Ftse Mib della settimana). A supportare le quotazioni delle due big del lusso la trimestrale di Richemont che ha dato linfa a tutto il comparto in Europa. Nell’ultimo trimestre del 2024, il gruppo svizzero del lusso, proprietario di Cartier, ha registrato una crescita delle vendite pari al 10% a cambi costanti, a fronte di un modesto 1% previsto dagli analisti. A trainare la performance nel trimestre delle festività natalizie hanno contribuito soprattutto Americhe ed Europa, mentre l’area Asia-Pacifico ha riportato una flessione del 7%, pur superando le stime.
I titoli peggiori della settimana
Classifica | Peggiori 5 | Var% 1 weekly | Ultimo prezzo |
1 | NEXI | -7,5% | 4,85 |
2 | SAIPEM | -6,5% | 2,55 |
3 | CAMPARI | -1,3% | 5,6 |
4 | DIASORIN | -0,7% | 102,05 |
5 | BANCA MPS | -0,2% | 7,04 |
Prosegue il momento ‘no’ in Borsa di Nexi, peggior titolo della settimana del Ftse Mib. La paytech italiana è stata penalizzata da una doppia bocciatura: quella arrivata da Mediobanca a “neutral” e quella di Morgan Stanley che ha portato il rating a “underweight”, con target price tagliato rispettivamente a 7,5 euro (da €10) e 4,75 euro (da €7,15). Gli analisti della banca d’affari Usa sottolineano di essere “cauti sulla prospettive di crescita nel 2025” di Nexi.
Settimana di cali anche per Saipem. A pesare le indiscrezioni riportate da Bloomberg News, secondo le quali sarebbe alle prese con alcune difficoltà nella realizzazione di un parco eolico al largo della costa nord-occidentale della Francia.