Ftse Mib, i migliori e peggiori della settimana: acquisti sul lusso, vendite su bancari e utilities
E’ stata un’altra settimana positiva per la maggior parte dei listini azionari a livello globale, dopo la riunione della Bce che, come da attese, ha mantenuto invariati i tassi per la terza riunione consecutiva, con quello principale al 4,5%.
In tal senso, secondo il Consiglio direttivo della Bce “i tassi di interesse hanno raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, daranno un contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione al target”. In ogni caso, la Presidente Lagarde ha nuovamente ribadito che è ancora presto per discutere di un eventuale taglio dei tassi, anche se non si è discostata dalle dichiarazioni rilasciate settimana scorsa a Davos riguardo l’eventualità di iniziare a ridurre il costo del denaro a partire dall’estate.
Gli investitori hanno interpretato le parole della Lagarde come accomodanti, intensificando così le scommesse su un possibile taglio già prima di giugno, con il mercato che per il 2024 si aspetta complessivamente un taglio di circa 140 punti base.
In questo contesto, l’indice Eurostoxx 50 ha archiviato la settimana con un vigoroso progresso di circa il 4%, mettendo così a segno nuovi massimi storici. Stesso obiettivo centrato anche dall’indice Dax di Francoforte (+2,39%), ma anche dai tre principali listini di Wall Street che archiviano la settimana festeggiando nuovi record storici.
A Piazza Affari, continua la fase di compressione laterale dell’indice Ftse Mib che rimane da oltre un mese intrappolato in un ristretto trading range di circa 600 punti, archiviando così l’ottava tra i listini peggiori europei con un progresso frazionale dello +0,73%.
Ecco quali sono stati i titoli migliori e peggiori del Ftse Mib della settimana:
I titoli migliori della settimana
Sul listino principale di Piazza Affari, i maggiori acquisti si sono realizzati sui titoli legati al lusso spinti al rialzo dall’ottima performance di oggi di LVMH che da questa mattina è in rally (+11%) dopo gli ottimi conti trimestrali. In questo contesto, acquisti su Moncler che chiude in cima al listino principale con un progresso del +10,5%, ma anche su Brunello Cuccinelli con quest’ultimo che archivia la settimana con un rialzo del +7,2%.
Forti acquisti anche su Hera che è riuscita a mettere a segno un rialzo del +8,7%, ma anche su Iveco group e Campari che recuperano terreno dopo il rosso di settimana scorsa.
Moncler rimbalza dalla media a 50 giorni
Settimana positiva per il player italiano del lusso Moncler che, grazie agli acquisti realizzati nell’ultima seduta della settimana, è riuscita ad archiviare l’ottava con un progresso del +10,5% a quota 56,8 euro ad azione. Come dicevamo gli acquisti su Moncler, cosi come su Brunello Cuccinelli, sono stati trainati dal rally LVMH che ha innescato gli acquisti su tutto il comparto del lusso europeo.
Con la seduta in verde di oggi, Moncler ha rotto al rialzo l’area di resistenza a 51,7 euro, bucando con volumi di contrattazione in aumento anche la media mobile a 50 giorni (linea blu sul grafico). Ora il titolo si trova a quota 56,3 euro, un livello di prezzo molto vicino all’area di resistenza a quota 56,5 euro.
Da questo punto di vista, ecco che un breakout anche di quest’ultimo livello di resistenza permetterebbe al titolo di raggiungere la media mobile a 200 giorni (linea arancione sul grafico) che transita a 59 euro.
Il miglioramento della situazione grafica del titolo è evidente anche dal punto di vista dell’analisi algoritmica, con l’indicatore di direzione Parabolic Sar che si è riportato in direzione long (pallini blu sotto il livello dei prezzi) per la prima volta da inizio anno.
Brunello Cuccinelli mette nel mirino i massimi storici
Sempre nel comparto del lusso, acquisti anche su Brunello Cuccinelli che ha archiviato la settimana con un rialzo del +7%. In particolare, il titolo da inizio anno è riuscito a mettere a segno un rimbalzo dall’area supportiva a 82,4 euro, un livello di prezzo da cui transita anche la media a 50 giorni (linea blu sul grafico).
Ma non solo, la tendenza del titolo è migliorata ulteriormente con la seduta di oggi, in quanto è stata rotta al rialzo e con volumi di contrattazione in aumento la resistenza statica a 88 euro. Ora il titolo si trova poco sopra a quota 90 euro, con il titolo che sta mettendo nel mirino il raggiungimento dei precedenti massimi storici realizzati con la seduta del 17 aprile dello scorso anno.
Hera balza dopo il piano industriale al 2027
Settimana positiva anche per Hera che ha beneficiato della pubblicazione del nuovo piano industriale al 2027. In particolare, il piano di Hera prevede di realizzare investimenti da 4,4 miliardi di euro in modo da accelerare sugli obiettivi di transizione ecologica e aumentare ulteriormente la resilienza di reti e impianti.
Ma non solo, in settimana Hera ha acquisito il 70% di Trs Ecology rafforzandosi così sui rifiuti industriali.
E cosi come vediamo sul grafico su time frame giornaliero qui sotto, il titolo ha rotto la rialzo il livello di resistenza nei pressi della quota psicologica dei 3 euro ad azione, un’area di prezzo che anche lo scorso anno ha respinto efficacemente al ribasso le quotazioni.
I titoli peggiori della settimana
Al contrario, è stata una settimana negativa per il comparto industriale, bancario e per le utility. In questo contesto il titolo peggiore della settimana è stato Enel che in settimana ha perso il 5,9%, seguito da Snam in calo di quasi il 5% e da A2a (-2%). Vendite anche su Bper Banca (-2,4%) e su Ferrari (-2%)