Ftse Mib, i migliori e i peggiori del 2023: listino trainato da banche e Leonardo, male Diasorin
Il 2023 è stata un’ottima annata per la maggior parte dei listini azionari globali e in particolar modo per Piazza Affari che ha chiuso l’anno in cima ai listini del Vecchio continente e tra i migliori a livello globale.
In questo articolo facciamo il punto sul 2023, analizzando i titoli migliori e peggiori dell’anno appena concluso all’interno del Ftse Mib.
Piazza Affari regina d’Europa nel 2023
Dopo la correzione del 2022, l’indice Ftse Mib ha archiviato il 2023 con un vigoroso progresso del +28%, un rialzo che permette al listino principale di Piazza Affari di riportasi sui livelli del 2008 e di attestarsi in cima tra i listini europei. In tal senso, il listino milanese è riuscito a sovraperformare l’indice azionario europeo rappresentato dallo Stoxx Europe 600 che ha chiuso il 2023 con un modesto +13% circa.
Performance migliori anche rispetto all’indice Dax di Francoforte (20% circa), ma anche nei confronti del Cac 40 francese (+17%), dell’Ibex 35 spagnolo (+21% ) e del Ftse 100 inglese, con quest’ultimo che ha chiuso il 2023 con un rialzo di solo il +3,8%.
Ma non solo, nel 2023, Piazza Affari è riuscita a superare anche gli indici S&P 500 e il Dow Jones Industrial che hanno archiviato rispettivamente l’anno con +24% e +13,7%; ma non è riuscita a battere il Nasdaq 100 che, spinto dai “Magnifici 7”, ha chiuso con un ottimo +43,3% su nuovi massimi storici.
Il Ftse Mib ha invece praticamente eguagliato la performance messa a segno dall’indice Nikkei 225 di Tokyo che ha archiviato il 2023 con un robusto +28,5%.
L’ottimismo sui mercati azionari a cui abbiamo assistito nella parte finale del 2023 è stato sostenuto dalle aspettative sui tagli dei tassi di interesse già nella prima parte del 2024 sia da parte della Fed che della Bce, un’eventualità alimentata principalmente dal rallentamento dell’inflazione.
Ftse Mib, i migliori del 2023:
Il 2023 è stato l’anno dei titoli bancari, con l’intero comparto che ha beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Tuttavia, anche se tra i primi cinque titoli migliori ben tre sono banche, è però Leonardo il titolo che conquista il podio del 2023, con un vigoroso rialzo del +85%.
Leonardo sul podio in scia alle tensioni geopolitiche
Come dicevamo è stato Leonardo il miglior titolo del 2023, con il colosso dell’aerospazio e della difesa che ha beneficiato delle tensioni geopolitiche in atto sia in Ucraina che in Medio Oriente.
Nel grafico su time frame settimanale (qui sotto) possiamo apprezzare la cavalcata rialzista di Leonardo durante tutto l’arco del 2023, con il prezzo delle sue azioni che sono passate da circa 8 euro di inizio 2023 a sopra i 15 euro ad azione.
Come vediamo, il titolo ha rotto al rialzo diversi ed importanti livelli di resistenza e tra questi l’area dei 10,3 e quella degli 11,8 euro, rappresentano i livelli di prezzo che una volta rotti al rialzo hanno infiammato ulteriormente gli acquisti sul titolo.
Tra l’altro il trend su Leonardo permane rialzista anche nelle prime battute dell’anno nuovo, con il titolo che proprio oggi ha compiuto il breakout rialzista anche dell’area di resistenza a quota 15 euro (ora principale supporto), permettendo così al titolo dell’aerospazio di aggiornare nuovamente i suoi massimi dal 2017.
La tendenza rialzista sul titolo è ben evidenziata anche dall’analisi algoritmica con i prezzi che si trovano sopra le principali medie mobili a 50 e 200 settimane (da quest’ultima distante oltre l’80%) e la posizione long dell’indicatore di direzione Parabolic Sar.
Unicredit vola sui massimi dal 2017
Sul secondo gradino del podio (anche se di poco) troviamo UniCredit che ha archiviato il 2023 con un guadagno del +85%. Il colosso bancario guidato da Orcel, come gli altri titoli bancari, ha beneficiato del miglioramento dei suoi indicatori chiave finanziari e patrimoniali, e ciò grazie principalmente alla politica monetaria restrittiva adottata della Bce.
Dal punto di vista grafico, nel corso del 2023, Unicredit è passato da circa 13 euro ad oltre 24 euro ad azione, con il titolo che grazie alla serie di massimi e minimi crescenti si è riportato sui livelli di prezzo più alti dal 2017.
Il rally rialzista di UniCredit è reso evidente (nel grafico qui sotto) anche dalla trendline rialzista (linea blu tratteggiata) costruita dai minimi di luglio e confermata durante l’anno (ad aprile e ottobre). Il titolo si trova al di sopra delle principali medie mobili a 50 (linea blu) e 200 settimane (linea arancione), con la posizione long dell’indicatore di direzione Parabolic Sar.
Tra gli altri titoli migliori del Ftse Mib si segnalano le ottime performance di Banca Monte dei Paschi di Siena (+58,3%) e BPER Banca (+57,7%).
In luce anche Stellantis che ha chiuso il 2023 con un balzo di oltre il 59% grazie alla crescita dei ricavi e della redditività nella prima metà dell’anno, con il gruppo che stima di chiudere il 2023 con ottimi risultati finanziari.
Ftse Mib, i peggiori del 2023:
Al contrario, solo cinque società appartenenti al paniere principale di Piazza Affari hanno chiuso in rosso il 2023.
In questo contesto, il titolo peggiore del 2023 è stato Diasorin che ha chiuso l’anno con un rosso di oltre il 28%, in seguito alla contrazione dei ricavi e della redditività a causa del minor contributo del comparto Covid dopo il boom a cui abbiamo assistito durante la pandemia.
Come vediamo sul grafico (qui sotto) su time frame settimanale, dopo il rally del 2020, Diasorin è rimasta molto volatile fino al settembre 2021. Da lì il titolo ha messo a segno un doppio massimo in corrispondenza dell’area di resistenza poco sopra a quota 200 euro ad azione ed ha invertito bruscamente la direzione incanalandosi in un canale ribassista che ha condotto i prezzi fino a 93 euro (vedi trendline ribassista raffigurata dalla linea rossa tratteggiata).
Con le vendite del 2023, il titolo si è riportato sotto la media mobile di lungo a 200 settimane (linea arancione), rompendo al ribasso anche l’area di supporto poco sotto a 120 euro ad azione.
Da segnalare anche le vendite su Cnh Industrial che, prima di lasciare ufficialmente Piazza Affari, ha archiviato il 2023 in calo del 26%. Vendite anche su FinecoBank (-12,5%).