Forex: euro/dollaro sorvegliato speciale nel Bce Day. Mercati si interrogano su parole di Mario Draghi
Sul mercato forex rimane un osservato speciale l’euro in vista dell’esito della riunione odierna della Banca centrale europea (Bce) e delle dichiarazioni del governatore Mario Draghi nel corso della conferenza stampa che prenderà il via alle 14.30. Nell’attesa di quello che è uno degli “eventi” di giornata per i mercati, il cambio euro/dollaro è poco mosso in area 1,1515 dopo la corsa di martedì in scia allo stop alla riforma dell’Obamacare che ha indebolito il biglietto verde.
“Il meeting della Bce è un grosso focus per il mercato”, afferma Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, nel suo consueto commento ai mercati finanziari. E prosegue sottolineando che “in fin dei conti, dall’intervento di Sintra dello scorso 27 giugno la divisa unica si è apprezzata di oltre il 3%, ai massimi da 12 mesi. Negli ultimi 2 mesi l’azionario europeo ha mostrato di subire l’impatto della rivalutazione dell’euro, finendo con il sottoperformare in assoluto e in relativo con gli altri mercati”. Per questa ragione, secondo Sersale, è naturale che il mercato si chieda se Draghi e C. faranno qualcosa per fermare il movimento, o continueranno a preparare il terreno per il tapering.
Secondo gli operatori, oggi Mario Draghi potrebbe utilizzare dei toni più morbidi, meno da falco rispetto al discorso pronunciato al forum di Sintra che aveva innescato la corsa dell’euro. Allora i mercati si erano soffermati in particolare sulle parole di Draghi su reflazione e rafforzamento crescita economica che hanno acceso le scommesse per l’avvio del tapering da parte della Bce. Dal meeting ordierno non dovrebbero tuttavia arrivare annunci ufficiali rimandati con molta probabilità alle riunioni autunnali (con qualche anticipazione a Jackson Hole). Il tutto mentre tra qualche giorno, esattamente il prossimo 26 luglio, sarà il quinto anniversario del celebre “whatever it takes” di Draghi.
Euro/dollaro mette nel mirino 1,16
Nell’ultimo periodo sono diversi gli elementi che hanno impattato sul mercato valutario, e in particolare sul cambio euro/dollaro. L’avvicinamento a un cambiamento di rotta in politica monetaria da parte della Bce e una Fed non troppo hawkish (ossia con toni meno da falco) e aggiungendo i problemi dell’amministrazione Trump, da ultimo il sotterramento al Senato della proposta di legge per sostituire l’Obamacare, hanno portato il cross valuta unica/biglietto verde ad evidenziare una accelerazione violenta al rialzo, mettendo nel mirino anche quota 1,16, obiettivo impensabile quando a inizio aprile l’euro/dollaro quotava a 1,05. Così Filippo Diodovich, market strategist di Ig, commentava in una preview dedicata alla Bce.
Secondo l’esperto, sebbene Draghi abbia sempre negato che i rapporti di cambio siano degli obiettivi da parte dell’istituto di Francoforte il violento apprezzamento della moneta unica sui mercati valutari sarà argomento di discussione soprattutto a Jackson Hole.