Forex: euro-dollaro, occhio a supporti e resistenze, scommesse long e short. Sterlina si fida ancora delle promesse di Boris Johnson?
Euro-dollaro, ma anche sterlina-dollaro ed euro sterlina: a che punto siamo? Nelle ultime ore si assiste alla forza del dollaro che, nei confronti della moneta unica, ha testato il livello record dallo scorso 14 novembre, dunque in dieci giorni circa, con l’euro sceso fino a quota $1,1012 (al momento l’euro sta recuperando comunque terreno).
Il Dollar Index è scambiato a 98,278 nei confronti di un paniere di valute, appena al di sotto del record in due settimane. Anche la sterlina punta verso l’alto, avanzando nei confronti del dollaro a $1,28453, dopo che il premier britannico Boris Johnson, il cui Partito Conservatore è in posizione di vantaggio in vista delle elezioni del prossimo 12 dicembre, ha promesso di presentare a Westminster un accordo per concretizzare la Brexit prima di Natale.
Il suo messaggio è stato, praticamente, il seguente: se vinco le elezioni, presenterò al Parlamento un voto sulla Brexit prima di Natale, per assicurare che la Brexit si avveri entro il 31 gennaio del 2020 (nuova data di scadenza accordata da Bruxelles).
GOLDMAN SACHS CONSIGLIA DI SHORTARE QUESTO RAPPORTO DI CAMBIO
A tal proposito, gli analisti di Goldman Sachs stanno raccomandando ai loro clienti di shortare il rapporto euro-sterlina, citando la maggiore fiducia da parte degli operatori di mercato in una soluzione del nodo Brexit. Il target dello short sull’EUR-GBP è stato fissato a 0,82, in corrispondenza di uno stop a 0,88.
Riguardo al dollaro, la valuta beneficia delle nuove speranze su un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, dopo che Pechino ha annunciato nel fine settimana un piano per migliare la protezione dei diritti di proprietà intellettuali, e grazie anche al commento arrivato dal consulente alla Sicurezza nazionale Usa, Robert O’ Brien, che sabato scorso ha detto che una intesa tra le controparti sulla Phase One, “Fase 1” di una intesa commerciale, sarebbe possibile entro la fine dell’anno.
Il dollaro ha ricevuto un assist anche con dalla pubblicazione del dato positivo relativo all’Ism manifatturiero, che ha allontanato ulteriormente la prospettiva di un ennesimo taglio dei tassi sui fed funds da parte della Federal Reserve.
EUR-USD: SUPPORTI E RESISTENZA DA TENERE D’OCCHIO. LONG E SHORT ANCHE SU ALTRE VALUTE
Guardando al rapporto euro-dollaro, una nota di Société Générale ha comunque consigliato di tenere d’occhio i seguenti livelli di resistenza: $1,1180-$1,1210; $1,1140; $1,1110: e i livelli di supporto a $1,1010; $1,0988/95.
In generale, dai dati del CFTC relativi alla settimana terminata lo scorso 19 novembre del 2019, è emersa una forte accumulazione delle posizioni short sull’euro, che sono salite la scoraa settimana da 58.000 a 63.000 unità: l’aumento delle posizioni short è stato dunque di 5.000 unità.
Ad aumentare sono state tuttavia anche le operazioni short sulla sterlina (+4.000), passate da 28.000 a 32.000 unità. In generale, considerando anche le scommesse short su altre valute (yen, short invariati a 35.000 su base settimanale; franco svizzero: short aumentati di 1.000 unità da 15.000 a 16.000 unità; dollaro australiano: short aumentati da 41.000 a 47.000; dollaro neozelandese: short scesi da 36.000 a 35.000 unità), gli short sull’euro si confermano la posizione ribassista più consistente rilevata dal CFTC.
Il dollaro canadese è la principale e anche l’unica posizione long netta (a fronte di una scommessa short sul dollaro) a livello settimanale, anche se la scommessa rialzista è stata tagliata di 13.000 unità, passando da 42.000 della scorsa settimana a quota 29.000.