Fondi PIR: continuano i deflussi in attesa di eliminazione restrizioni
Deflussi per 354 milioni di euro dai fondi PIR nel terzo trimestre 2019 che portano a -717 milioni il totale da inizio anno. I dati ufficiali di Assogestioni nel terzo trimestre confermano i danni provocati ai fondi PIR dalle modifiche apportate alla normativa.
Sotto accusa è infatti il decreto del 30 aprile 2019 che ha varato alcune novità, tra cui l’introduzione di un vincolo del 3,5% delle somme destinate all’investimento su PMI quotate all’AIM e un altro 3,5% in venture capital nell’ottica di dare maggiore impulso allo sviluppo delle imprese di piccole dimensioni o di recente costituzione. Modifiche che hanno danneggiato l’appeal del formato dei PIR, sia per i gestori dei fondi che per gli investitori.
Asset tengono nel III trimestre grazie a rally mercati
L’asset under management (AuM) dei 69 fondi PIR è di 18,5 miliardi di euro, in tenuta (-0,1% t/t) rispetto al trimestre precedente grazie all’andamento positivo dei mercati.
Secondo i dati ufficiali di Assogestioni nel terzo trimestre i fondi PIR hanno registrato una raccolta netta negativa pari a -353.7mn, rispetto ai -361mn registrata nel 2Q19. Gli AUM totali promossi dai 69 fondi PIR sono pari a
A fronte di dati di raccolta negativi, le performance dei fondi PIR sono invece molto positive: in termini di AUM il leader dei PIR rimane Banca Mediolanum con una quota di mercato del 22%, davanti al gruppo Intesa SanPaolo (20%), Amundi (16%), Arca (11%) e Anima (8%). In termini di singole categorie, poche variazioni significative rispetto al trimestre precedente: i prodotti bilanciati che mantengono un’incidenza sul totale AUM del 45%, l’azionario del 27% e i fondi flessibili del 27%.
Verso ritorno alle origini?
“L’andamento della raccolta mostra come le modifiche apportate alla normativa sui PIR hanno di fatto bloccato questo strumento”, confermano oggi gli analisti di Equita. Secondo la stampa sono in discussione diversi emendamenti alla manovra che potrebbero vedere eliminati i vincoli che di fatto hanno bloccato il prodotto da quasi un anno. “Riteniamo che la soluzione migliore sia tornare alla versione originale della norma – asserisce Equita – eliminando quindi i limiti minimi all’investimento su AIM e venture capital, quelli cioè che hanno messo il freno al prodotto”.
I PIR sono fondi lanciati nel 2017 con il governo Gentiloni, concepiti per sostenere investimenti di lungo termine e dirottare i risparmi degli italiani verso l’economia italiana.