FMI, Lagarde: Bitcoin, con criptovalute assisteremo a turbolenze massicce, regolare il fintech
La ripresa economica globale non è completa. Lo ha detto il numero uno del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, auspicando nuove riforme per fare in modo che l’espansione sia sostenibile. Lagarde ha citato l’armonia del poeta Percy Bysshe Shelley, confermando la sua presenza nella crescita mondiale, ma allo stesso tempo ha lanciato un monito:
“Il nostro obiettivo è trasformare quell’armonia che vediamo in una stagione di interventi – ha detto ai giornalisti riuniti a Washington, in occasione del meeting autunnale dell’Fmi e della Banca Mondiale – la ripresa non è completa”. Anche perchè, ha sottolineato, diversi sono i rischi che incombono sul contesto attuale, e che vanno dalle continue tensioni geopolitiche allo scetticismo sui benefici della globalizzazione e ai continui aumenti delle disparità di reddito.
Lagarde ha ribadito come sia importante che l’allontanamento delle banche centrali delle principali economie mondiali dagli stimoli monetari che hanno perseguito fino a ora potrebbe, se non comunicato in largo anticipo, provocare turbolenze sui mercati finanziari globali e ridurre anche il capitale necessario ai paesi in via di sviluppo.
A tal proposito in un discorso proferito al Peterson Institute, il numero uno della Bce Mario Draghi ha difeso la politica monetaria della Bce, sottolineando che le misure straordinarie di stimolo hanno aiutato a creare 7 milioni di posti di lavoro, nel corso degli ultimi quattro anni. Draghi ha anche definito i tassi negativi “un successo” e ha promesso che i tassi di interesse rimarranno bassi anche dopo la fine del Quantitative easing.
Dal canto suo, il numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha lanciato un altro monito sul crescente successo delle criptovalute come il Bitcoin. A suo avviso, le istituzioni finanziarie globali stanno assumendo non pochi rischi nel non osservare e tentare di capire i nuovi prodotti finanziari che stanno emergendo e che stanno già iniziando a scuotere le fondamenta dei servizi finanziari e del sistema globale dei pagamenti.
“Credo che stiamo per assistere a turbolenze massicce”.
Detto questo, alla domanda se sia d’accordo con quanto ha detto recentemente Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan Chase – che ha definito il Bitcoin una “frode” – Lagarde ha risposto che più importante è cercare di comprendere quelle che sono le implicazioni a più ampio raggio che la presenza delle valute digitali potrebbe comportare.
“Penso che dovremmo essere attenti a non categorizzare nessuna cosa che abbia a che fare con le monete digitali in questi tipi di speculazioni o in qualcosa di simile allo schema Ponzi“.
Lagarde non ha neanche escluso la possibilità che prima o poi l’Fmi sviluppi la sua propria criptovaluta, stando a quanto riporta Cnbc. A tal proposito, si è riferita a una moneta che il Fondo Monetario Internazionale ha già creato, la SDR, ovvero i diritti speciali di prelievo che, magari, potrebbe avvalersi di tecnologie speciali simili a quelle delle monete digitali.
“Cercheremo di capire il modo in cui questa valuta, la SDR, potrà utilizzare la tecnologia per diventare più efficiente e meno costosa”.
In ogni caso, Lagarde ha detto di aspettarsi che il Fondo Monetario Internazionale abbia un ruolo nel regolamentare, andando in avanti, l’industria fintech. Industria che sta già provocando forti scossoni, appunto, nel settore dei servizi finanziari, visto che le nuove tecnologie abbassano i costi delle transazioni finanziarie.
Un’apertura al Bitcoin e alle altre criptovalute da parte del numero uno dell’Fmi era arrivata già da un po’:
“Potrebbe non essere saggio ignorare le monete virtuali – aveva detto all’inizio del mese – visto che un giorno i cittadini potrebbero preferire il loro utilizzo”.
“Perchè – si era chiesta – i cittadini dovrebbero detenere monete digitali invece che banconote ‘fisiche’ come dollari, euro, o sterline? Perchè un giorno potrebbe forse essere più semplice e più sicuro che usare banconote, specialmente in regioni remote”. Insomma, “le criptovalute potrebbero davvero diventare più stabili” e diventare, secondo Lagarde, le monete del futuro.