Fmi avverte investitori: rischi con valutazioni elevate, tensioni commercio e sorpresa inflazione
Attenzione alle valutazioni dell’azionario, che “rimangono elevate”. Lo scrive chiaro e tondo il Fondo Monetario Internazionale nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria globale, il Global Financial Stability Report (GFRS).
“La continua ripresa dell’economia globale, la solida performance delle aziende e i tassi di interesse ancora bassi hanno sostenuto in prezzi dell’azionario, rispetto al precedente GFRS. Negli Stati Uniti, che hanno assistito a un balzo della volatilità all’inizio di febbraio, la capitalizzazione del mercato azionario è salita dal 95% del Pil del 2011 al 155% del Pil nel marzo del 2018“.
A livello globale, “il rapido aumento dei corsi azionari ha sostenuto una ripresa moderata delle nuove emissioni, soprattutto nei mercati emergenti”.
Tuttavia, “gli investitori non dovrebbero essere eccessivamente rassicurati” dal fatto che il forte sell off che ha attaccato i mercati nel mese di febbraio non si sia protratto.
“Le valutazioni degli asset rischiosi sono ancora tese, con alcune dinamiche della fase finale del ciclo del credito che stanno emergendo, riportando alla mente il periodo precedente la crisi – si legge nel report dell’Fmi – Ciò rende i mercati esposti a una forte contrazione delle condizioni finanziare, che potrebbe tradursi in un improvviso smobilizzo dei premi sul rischio e a una fase di repricing degli asset rischiosi“.
In particolare, viene fatto notare come i corsi azionari siano elevati rispetto ai fondamentali in tutto il mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti. Anche le valutazioni dei corporate bond sono elevate, con segnali che indicano un surriscaldamento nella domanda di prestiti da parte di aziende che sono caratterizzate da bassi rating sul credito.
Nella prefazione del Global Financial Stability Report Tobias Adrian, direttore del dipartimento monetario e dei mercati dei capitali del Fondo, ha poi avvertito che le recenti escalation delle tensioni commerciali hanno innervosito gli investitori e che “una escalation più ampia di misure improntate al protezionismo potrebbe alla fine colpire l’economia globale e la stabilità finanziaria globale“.
Ancora, l’Fmi ha sottolineato che gli investitori non stanno al momento prezzando il rischio che l’inflazione salga molto più delle attese nei prossimi anni. E ciò significa che i mercati sono vulnerabili di fronte a una eventuale “sorpresa dall’inflazione” che potrebbe costringere le banche centrali a intervenire in modo più aggressivo sui tassi di interesse.