Fitch non bacchetta l’Italia, anzi vede più crescita. Spread resta sotto controllo, attesa per Moody’s
L’Italia supera l’esame sul rating con i giudizi di Fitch, e lo spread ringrazia. Di fatto, dall’agenzia di rating Usa non sono arrivati scossoni. Anzi, ha mantenuto invariato sia il rating sia l’outlook sul Belpaese, rispettivamente con il rating sovrano a ‘BBB’ e l’outlook stabile. Al tempo stesso ha deciso di ritoccare verso l’alto le stime di crescita. Ora si attende il verdetto a fine settimana di Moody’s.
Spread a bada sotto la soglia 190 pb
La settimana è partita in ribasso per lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco che si muove sotto i 190 punti base. Il rendimento del bond decennale italiano sul mercato secondario si mantiene invece sopra la soglia del 4%, attestandosi al 4,19 per cento.
I rendimenti obbligazionari italiani (a circa il 4,2% per il benchmark decennale) sono sostanzialmente invariati da ottobre 2022, ma lo spread rispetto alle obbligazioni tedesche è sceso all’1,9% dal picco del 2,6% della scorsa estate. Questo suggerisce, spiegano da Fitch, che l’istituzione del Transmission Protection Instrument della Banca centrale europea (TPI) potrebbe essere stato efficace nell’alleviare i rischi di frammentazione. Tuttavia, fino a quando le nuove regole fiscali dell’UE non saranno concordate e attuate, è difficile valutare se l’Italia rispetterà i criteri di ammissibilità del TPI.
Ecco le decisioni di Fitch: Pil 2023 visto ora a +1,2%
La crescita dell’economia italiana “ha superato le nostre aspettative nel primo trimestre 2023, in netta ripresa grazie al significativo allentamento della crisi del gas naturale in Europa, al rimbalzo del turismo e al rafforzamento della domanda globale”, scrivono gli esperti nel report. Alla luce di queste dinamiche, abbiamo rivisto le nostre previsioni per il 2023 a +1,2% dal +0,5% precedente. Inoltre, Fitch si attende che nel 2024 l’economia cresca dello 0,8%, in rallentamento rispetto all’1,3% previsto a marzo.
Buone nuove sul fronte debito
Buone nuove anche sul fronte debito, uno dei temi più spinosi per l’Italia. Secondo le previsioni di Fitch il rapporto debito/Pil è atteso scendere al 142,3% nel 2024, dal 144,4% del 2022. “Si tratta di un calo rispetto al picco del 2020, ma comunque al di sopra del livello pre-pandemia del 134,1% segnato nel 2019”, segnalano gli esperti.
Governo stabile
Da Fitch si soffermano anche sul Governo Meloni. L’esecutivo “gode di una maggioranza stabile in Parlamento e di un forte sostegno tra gli elettori. Alla luce di questo e dell’opposizione frammentata, riteniamo possibile che il governo duri un’intera legislatura, cosa non comune nel sistema politico italiano”. Questa stabilità politica, aggiungono, “crea spazio per il governo per elaborare una strategia a medio termine”. C’è un avvertimento: “la coalizione potrebbe dovere fronteggiare pressioni per mantenere impegni di spesa della campagna elettorale”.
Il settore bancario? è resiliente
Il settore bancario italiano si mostra più forte rispetto all’inizio delle precedenti recessioni, come evidenziato da un rapporto di crediti deteriorati lordi di poco superiore al 3% a fine dicembre 2022. Si tratta del più basso da oltre un decennio. Questo il giudizio di Fitch sulle banche italiane.
Moody’s in arrivo
Messe da parte le indicazioni di Fitch, si attende ora la decisione di Moody’s sul rating dell’Italia, seguita da vicino dagli operatori dopo gli “avvertimenti” arrivati a fine aprile. Un report nel quale l’agenzia Usa aveva posto l’accento su alcuni aspetti di debolezza dell’Italia, l’unico paese dell’eurozona con rating BAA3 e outlook negativo. “Crediamo che un declassamento in questa occasione sia altamente improbabile e che l’agenzia di rating americana rinvierà ogni valutazione alla review autunnale”, scrivono gli strategist di Mps Capital Services.