Fineco: sprint del titolo dopo parole AD. Ottimismo su crescita e utili rendono preda ancora più appetibile
Fineco brilla in borsa, confermandosi nella sessione odierna tra i titoli migliori del Ftse Mib, con un rialzo a metà seduta del 3,48% a 11,01 euro. Il mercato guarda alle dichiarazioni che il numero uno della banca, Alessandro Foti, ha rilasciato nel corso di una intervista al Sole 24 Ore. Dichiarazioni improntate all’ottimismo, che hanno confermato l’appetibilità dell’azione nonostante i recenti rialzi.
Il quotidiano di Confindustria ha ricordato, infatti, che, “con una capitalizzazione di 6,7 miliardi di euro, Fineco vale 26 volte gli utili attesi, un rapporto che nessun altro titolo finanziario può registrare”. Ma il fatto che il titolo sia tutto fuorché a sconto non frena i buy degli investitori, che vi si continuano a posizionare.
D’altronde, le parole dell’AD hanno rafforzato anche i motivi alla base degli acquisti. Chi temeva un effetto negativo con l’abbandono di UniCredit deve ricredersi. Per Foti, infatti, “non avere più alle spalle un’azionista forte come UniCredit non è un problema, anzi è un’opportunità perché siamo più liberi di muoverci”.
Nello spiegare cos’è cambiato con l’addio di UniCredit, lFoti ha sottolineato, infatti, che “essere fuori dal gruppo UniCredit genera una serie di dividendi: la società ora ha un flottante pari al 100%. Ciò dà al titolo una liquidità più ampia, e questo è un elemento importante che ci rende ancor più interessante agli occhi dei gestori di large cap: non è un caso che negli ultimi mesi i volumi sul titolo siano raddoppiati. Un altro dividendo è rappresentato dal fatto che la banca guadagna parecchio in termini di agilità e nel time to market“.
A dispetto della non convenienza del titolo, Fineco si conferma inoltre una preda che fa gola, da parte di banche potenzialmente interessate, come Mediolanum e Mediobanca. Nessun freno da parte del ceo che, tuttavia, ha precisato anche che, finora, nessuna offerta formale è stata presentata:
“Non commento le indiscrezioni ma posso dire che non c’è stata alcuna avance formale. In ogni caso, il mercato fa quello che deve fare, e noi non abbiamo bisogno di difenderci. Abbiamo piuttosto voglia di concentrarci sempre di più sul nostro business, che è profittevole e sostenibile nel tempo. L’azionista vuole questo: ritorni importanti e sostenibili nel tempo. Non smetteremo”.
Di Fineco obiettivo numero uno di Mediobanca si è parlato all’inizio di novembre, quando l’ascesa di Leonardo del Vecchio nel capitale di Piazzetta Cuccia aveva indotto in molti a chiedersi come si sarebbero evoluti i piani di M&A della banca.
In quei giorni, parlando con i giornalisti riguardo ai rumor su un possibile interesse per Fineco e Banca Generali, l’AD di Mediobanca Alberto Nagel si era così espresso:
“Mediobanca è da anni impegnata ad accelerare la crescita dei propri business anche con M&A. Detto ciò Fineco e Banca Generali sono due operatori italiani di rilievo e di successo, avendo iniziato un percorso 20 anni prima di CheBanca!, da cui traiamo anche spunti operativi per le nostre operazioni”.
Erano stati gli stessi analisti di Deutsche Bank, a metà ottobre, a scrivere in una nota come Piazzetta Cuccia avesse nel mirino o l’acquisizione di Fineco o quella di Banca Generali, mettendo in evidenza le sinergie che avrebbero potuto nascere tra CheBanca! e Fineco.
I rumor su una possibile acquisizione di Fineco si sono fatti più insistenti da quando è rimasta, per l’appunto, orfana di UniCredit.
Foti si è mostrato ottimista sulla crescita degli utili e dei ricavi di Fineco, che prosegue tuttora. Al Sole 24 Ore ha parlato di “prospettive molto positive”, facendo notare anche che l’Italia è seduta “su una montagna di liquidità, oltre 1.500 miliardi di euro: fattore, questo, che farà emergere sempre più la necessità di una consulenza a scapito di un sistema bancario tradizionale basato sulla vendita”.
NEGLI ULTIMI GIORNI LA RABBIA DEI CORRENTISTI
Negli ultimi giorni si è parlato di Fineco, ma non sempre in senso positivo visto che, con l’anno nuovo, sarà introdotto il canone per i conti correnti: finora, una delle caratteristiche e dei punti di forza di Fineco era rappresentata proprio dalla gratuità del servizio. E invece, come informa l’istituto nel suo sito:
“Per tutti i clienti il canone passerà a 3.95€ dal 01/02/2020 con le relative regole per l’azzeramento del canone”.
Il motivo? “I motivi che hanno portato Fineco all’introduzione di un costo mensile azzerabile del conto sono imputabili principalmente a: la riduzione dei tassi d’interesse di mercato in un quadro di perdurante debolezza dell’economia (specie a livello europeo) e gli oneri incrementali connessi alla normativa in tema di tutela dei depositanti. Il canone può essere comunque azzerabile con alcuni bonus mensili che possono essere ottenuti tutti i mesi utilizzando determinati servizi.
Si legge infatti nella stessa nota che, “dal febbraio 2020 Fineco verificherà ogni mese le attività sul conto e calcolerà il tuo bonus mensile. Per ogni mese, nell’area privata alla sezione Gestione Conto Condizioni, visualizzerai il costo mensile (3,95€) e i bonus maturati durante il mese. E’ garantito l’azzeramento del canone con: Status di cliente Private; Servizio di consulenza evoluta Advice o Plus o Stars valorizzato; Credit Lombard, Fido con Pegno o Fido garantiti da titoli con Mandato a Vendere utilizzati; Mutuo Fineco; Giovani fino a 28 anni”.