Fincantieri e le navi a idrogeno per Msc: segnale positivo per settore dopo oltre 2 anni di stop. Alcuni spunti da analisi tecnica
Fincantieri costruirà altre due navi a idrogeno per Msc. La notizia è arrivata stamattina, prima dell’avvio delle contrattazioni in Europa, con il gruppo di Trieste che ha fatto sapere di avere firmato con Explora Journeys (brand di viaggi di lusso della divisione crociere del Gruppo Msc) un memorandum of agreement per la costruzione di ulteriori due navi da crociera di lusso alimentate a idrogeno, portando così il numero complessivo della flotta da quattro a sei unità.
Le due navi saranno caratterizzate da una nuova generazione di motori a gas naturale liquefatto (LNG), fornendo in tal modo una risposta al tema delle emissioni climalteranti, e saranno dotate inoltre di tecnologie e soluzioni ambientali da primato per il settore, tra cui un sistema di raccolta dell’idrogeno liquido. In particolare, l’idrogeno alimenterà una cella a combustibile da sei megawatt per produrre energia priva di emissioni per il funzionamento dalle aree alberghiere e consentire alle navi di funzionare a `emissioni zero` in porto, con i motori spenti. Le due nuove costruzioni entreranno in servizio, rispettivamente, nel 2027 e nel 2028. Le due navi aggiuntive, oggetto del memorandum siglato oggi, porteranno a 3,5 miliardi di euro l’investimento complessivo di Explora Journeys per costruire la sua flotta. Tale cifra include l’aggiornamento di Explora III e IV con motori a LNG, per ulteriori 120 milioni ciascuna.
“Si tratta di una notizia positiva per Fincantieri”, commentano gli analisti di Equita che vede due elementi positivi. “Si riaprono gli ordini nel settore crocieristico dopo 2 anni e mezzo di sostanziale stop e in anticipo rispetto al target della società di ripartenza degli ordini della divisione nel 2023 – segnalano gli esperti -. E si conferma la leadership di Fincantieri nel settore cantieristico e l’impegno della società verso lo sviluppo di soluzioni innovative per il settore crocieristico volte alla riduzione delle emissioni che riteniamo essere uno dei principali driver di medio/lungo termine della domanda di nuove navi da crociera per il rinnovamento delle flotte”.
Il punto tecnico su Fincantieri (a cura dell’ufficio studi di Borse.it)
Fincantieri presenta un quadro grafico impostato al ribasso nel breve e medio periodo. Come si può vedere la trend line discendente costruita sui massimi di agosto e novembre dello scorso anno è stata testata più volte in questo 2022 ma il titolo non è mai riuscito a infrangerla. Dopo l’ultimo tentativo del 22 giugno, Fincantieri ha virato al ribasso arrivando al test del supporto importate a 0,50 euro, lo stesso livello che ha bloccato i venditori il 13 giugno. In tale scenario, la rottura di 0,50 euro confermerebbe il sentiment avverso sul titolo con target 0,46 e 0,44 euro, il minimo di periodo toccato il 24 febbraio. Al rialzo, invece, solo il superamento di 0,53 euro darebbe un primo segnale di recupero che potrebbe innescare allunghi verso 0,56 e 0,60 euro, area di prezzo dove passa la media mobile 200 periodi. Il ritorno sopra la linea di tendenza migliorerebbe il sentiment di mercato sul titolo.