Notizie Notizie Mondo Finale positivo per le borse europee, corre l’oro e cala dollaro

Finale positivo per le borse europee, corre l’oro e cala dollaro

10 Aprile 2025 17:37

Seduta positiva per le borse europee, in scia all’annuncio di ieri, da parte di Trump, della tregua sui dazi. Il presidente degli Stati Uniti ha autorizzato il rinvio di 90 giorni dei dazi reciproci ai danni di alcuni partner commerciali deli Usa (mantenendo solo i dazi universali del 10%), fatta eccezione per la Cina, contro cui restano in vigore tariffe del 125%. A Wall Street, però, gli indici azionari perdono terreno oggi dopo il balzo della seduta precedente.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 10 aprile 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 recupera terreno e chiude a +4,3%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib sale del 4,73% archiviando le contrattazioni a 34.5 punti.

Rimbalzano anche il Dax tedesco (+4,7%), il Cac40 francese (+3,8%) e l’Ibex35 spagnolo (+4,3%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, non ci sono segni negativi. Tra le migliori Unicredit, Telecom Italia, Banco Bpm e Prysmian,

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Obbligazioni e Spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund scende sotto quota 120. Il rendimento del decennale tedesco risale al 2,70% e il Btp al 3,87%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul forex, il dollaro perde terreno nei confronti delle principali valute a causa di un mix di fattori, tra cui le crescenti probabilità di recessione e la perdita dello status di valuta rifugio. Il cambio euro/dollaro sale a 1,117 e il dollaro/yen scivola a 144,65.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent buca al ribasso i 63 dollari al barile, frenato dai timori per la domanda in un contesto di escalation commerciale.

L’oro invece continua a correre raggiungendo quota 3.165 dollari l’oncia. 

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Fra le criptovalute, Bitcoin perde terreno dopo il precedente recupero e torna a quota 80 mila dollari.

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Inflazione Usa cala a sorpresa, domani Lagarde e trimestrali Usa

I prezzi al consumo degli Stati Uniti hanno segnato un rallentamento a marzo. Su base annua, l’indice Cpi è calato al 2,4% mentre il dato core, che esclude energia e alimentari, è sceso al 2,8%. Segnali positivi, anche se  i dati precedono l’entrata in vigore dei dazi e pertanto non sono particolarmente significativi alla luce del contesto macro in continua evoluzione degli ultimi giorni. Con ogni probabilità, la Fed manterrà un atteggiamento cauto, in attesa di maggiori segnali.

Da monitorare domani un intervento di Christine Lagarde, presidente della Bce, a meno di una settimana dalla riunione dell’istituto di Francoforte, oltre ai dati Usa sulla fiducia dei consumatori. Focus anche sull’avvio della stagione di trimestrali negli Usa con i conti delle grandi banche a stelle e strisce.