Ferrari: titolo sui massimi a Piazza Affari, il rally proseguirà? Il parere degli analisti
Il titolo Ferrari continua ad aggiornare i massimi storici e a raccogliere riscontri positivi dagli analisti. La scorsa settimana la società di Maranello ha pubblicato i risultati al 31 dicembre 2022 e ha annunciato un bonus da oltre 13.000 euro per i suoi dipendenti. I risultati soddisfacenti dell’ultimo esercizio hanno dato un’ulteriore spinta alle quotazioni (ora in area 249 euro), che beneficiano anche dell’apprezzamento per il settore automobilistico di lusso in un contesto macroeconomico ancora incerto. Alcuni analisti, tuttavia, consigliano la vendita. Ecco i dettagli.
Fatturato e utile netto in crescita nel 2022
Consegne totali pari a 13.221 unità, in aumento del 18,5% rispetto al 2021 e ricavi netti per 5.095 milioni, in crescita del 19,3% rispetto all’anno precedente, con un utile netto pari a 939 milioni (+13%) e un utile diluito per azione di 5,09 euro. Sono questi i principali risultati di Ferrari relativi a dodici mesi chiusi il 31 dicembre 2022.
Nel corso dell’anno, le vetture consegnate hanno raggiunto le 13.221 unità, in aumento di 2.066 rispetto all’anno precedente. L’incremento delle consegne è stato trainato dalla Ferrari Portofino M e dalla famiglia SF90, nonché dalla fase di accelerazione della 296 GTB e della 812 Competizione. Le consegne delle Ferrari Monza SP1 e SP2 sono diminuite rispetto all’anno precedente e sono terminate nel primo trimestre 2022. Nel quarto trimestre 2022 sono iniziate le consegne delle prime Daytona SP3.
Tutte le aree geografiche hanno contribuito positivamente. La regione EMEA ha registrato un aumento dell’8,5%, le Americhe sono cresciute del 21,8%, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno riportato un incremento del 72,6% e la regione Resto dell’APAC è cresciuta del 17,1%. Le scelte di allocazione geografica hanno seguito il ritmo di introduzione dei nuovi modelli.
Benedetto Vigna, Ad di Ferrari: “risultati eccezionali, grande fiducia per il futuro”
“Lo scorso anno si è concluso con risultati finanziari eccezionali che hanno raggiunto e superato la nostra guidance stabilendo nuovi record in tutte le metriche, come un utile netto di 939 milioni e una generazione di free cash flow industriale di 758 milioni. Questi dati pongono le basi per un 2023 ancora più forte, alimentato da una persistente domanda elevata dei nostri prodotti in tutto il mondo” – ha commentato Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari.
“Nonostante il complesso scenario macroeconomico globale, guardiamo avanti con grande fiducia, incoraggiati dai numerosi segnali e risultati di un’azienda in evoluzione. Stiamo innovando costantemente i nostri prodotti e processi, avvicinandoci ai nostri obiettivi di decarbonizzazione. Tutto questo è possibile grazie alla collaborazione, alla volontà di progresso, all’apprendimento continuo, al focus e alla fiducia che contraddistinguono le nostre persone”.
La guidance 2023
Le previsioni di Ferrari per il 2023 si basano sulle seguenti ipotesi:
- Mix molto positivo sostenuto da un ricco portafoglio prodotti, dalla Ferrari Daytona SP3 e dalle personalizzazioni
- Aumento dei prezzi per controbilanciare l’attuale inflazione dei costi
- Aumento degli ammortamenti legato all’avvio della produzione di nuovi modelli
- Contenuto miglioramento dei ricavi da attività racing e lifestyle
- Generazione di free cash flow industriale sostenuta da una forte profittabilità, parzialmente compensata da spese in conto capitale disciplinate per sostenere lo sviluppo a lungo termine e da un capitale circolante netto negativo
I target finanziari indicano ricavi netti intorno a 5,7 miliardi, rispetto a 5,1 miliardi del 2022. L’Ebitda adjusted è atteso in un range fra 2,13 e 2,18 miliardi (vs 1,77 mld del 2022), con una marginalità in aumento dal 34,8% al 38% circa.
L’Ebit adjusted si attesterà secondo le previsioni in un intervallo compreso fra 1,45 e 1,50 miliardi (26% dei ricavi) rispetto a 1,23 miliardi dell’ultimo esercizio (24,1%).
L’utile diluito adjusted per azione è stimato tra 6,0 e 6,2 miliardi, in aumento dai 5,09 del 2022.
Infine, il free cash flow industriale è previsto in rialzo fino a 0,9 euro dai 0,76 del 2022.
Gli analisti propendono per l’acquisto ma non mancano le eccezioni
Per Equita (Solh, tp €213), sia il quarto trimestre del 2022 che la guidance 2023 sono superiori alle attese. Tra gli spunti più interessanti dalla call, gli analisti della Sim milanese citano l’Ebitda margin, i nuovi modelli (quattro in uscita nel 2023), l’aumento dei prezzi (rialzo medio mi-singl digit nel 2023) e i solidi ordini che coprono anche il 2024.
Per quanto riguarda la marginalità, in particolare, la guidance 2023 è vicina all’estremo inferiore del target al 2026 (38-40%), anche se il management ha sottolineato che il piano prevedeva un balzo nel breve grazie al contributo dei nuovi modelli e una crescita più moderata negli anni successivi.
La panoramica dei consigli degli analisti raccolti da Bloomberg evidenzia 13 Buy, 8 Hold e 3 Sell, con un target price medio fra i 22 studi più aggiornati pari a 254 euro, a fronte dei 248 del prezzo di mercato attuale.
I dubbi di Smart Bank: “Ferrari, un titolo ancora rampante?”
Tra le voci fuori dal coro figura Smart Bank, che segue Ferrari con giudizio Sell. “I risultati del Q4 2022 sono in linea con le nostre aspettative, dove i depositi per le nuove Daytona e 812 Competizione (A) uniti a una diminuzione dei costi di produzione vanno a bilanciare un aumento di spesa per la divisione corse e una minor richiesta di motori da parte di Maserati”, afferma Antonio De Negri, Ceo di Smart Bank.
“Per questo motivo ci sentiamo di confermare la guidance 2023 pubblicata dalla casa di Maranello. Questi risultati saranno principalmente influenzati dalle consegne delle Daytona, 296 GTB e Spider, e ovviamente la Purosangue, primo SUV del marchio.”
In generale, sottolinea De Negri, “Ferrari ha performato molto bene e ci aspettiamo che continui a farlo, così come il mercato dell’auto di lusso in generale. Ma, complice un business model che sì funziona, ma è allo stesso tempo estremamente conservativo e prevedibile (anche sotto il punto di vista dell’elettrificazione del portfolio), riteniamo che il suo valore sia già ampiamente riflesso nella valutazione del ticker odierna. Assumiamo una crescita del 3,5% e WACC pari a 8,5% – migliori rispetto a quelli stimati per i suoi competitor (p.e. Aston Martin (3,0%/9,5%)”.
Nonostante questa analisi positiva, “ci aspettiamo un Target Price a un anno di €180. Di conseguenza, il nostro rating per Ferrari è SELL, non per mancanza di fondamentali, anzi, ma più per la carenza di significativi segnali inaspettati che possano spingere a investire nel titolo. L’unico rischio di upside rimane, nella nostra visione attuale, un inusuale aumento di ricavi dalla divisione corse in risposta a una grande stagione in Formula Uno. Una speranza però, come sanno bene i tifosi della scuderia, che si protrae da ormai troppo tempo.”
Ricordiamo che in questo senso Ferrari ha annunciato in questi giorni la nomina di che Lorenzo Giorgetti nel ruolo di Chief Racing Revenue Officer, che riporterà direttamente al Ceo Benedetto Vigna.