Ferragamo: tonfo titolo a Piazza Affari, la delusione Asia
Salvatore Ferragamo: il titolo scivola a Piazza Affari dopo numeri ricavi
Tonfo in Borsa per il titolo della casa di lusso Salvatore Ferragamo, che ha diffuso i numeri sui ricavi consolidati del primo trimestre al 31 marzo 2023. Il titolo affonda del 6% circa a Piazza Affari, confermandosi il peggiore del titoli delle aziende italiane a media capitalizzazione.
I ricavi dei primi tre mesi dell’anno del gruppo sono scesi del 4,0% a cambi correnti e del 6,5% a cambi costanti rispetto al primo trimestre 2022.
Gabriel Debach, market analyst di eToro, commenta i risultati del gruppo, facendo notare che la speranza che l’azienda potesse replicare i numeri positivi delle case di moda francesi, alla fine, è stata disattesa:
“Se da un lato, le aspettative degli analisti erano poste a 280 milioni di euro, secondo un consenso di Refinitiv, ovvero con la previsione di una flessione del 3,2% su base annua, dall’altra ci si augurava che i buoni numeri delle case di moda francese potessero essere il preludio ad una sorpresa positiva anche per Ferragamo. Purtroppo, la realtà è una pubblicazione leggermente inferiore alle attese, con un fatturato a €278 milioni, pari ad un calo del 3,9% su base annua. Calo della crescita per il primo trimestre che mancava dal 2020 (-31,7%), con la società che registra negli ultimi anni crescite e cali su base annua altalenanti”.
Ferragamo, eToro: delusione per trend mercato Usa e Asia
L’analista di eToro ha ripreso le dichiarazioni del ceo di Ferragamo, Marco Gobbetti:
“L’Amministratore Delegato Marco Gobbetti descrive il rapporto con un senso di soddisfazione, non di felicità – bisogna tuttavia essere consapevoli della necessità di pazienza dopo i cambi al vertice (dello stesso Gobetti così come del direttore creativo Davis)”.
In particolare, “la crescita del fatturato è registrata solamente sul mercato europeo, il quale passa ad essere il primo mercato di riferimento dell’azienda con un’incidenza per quasi il 26% del totale (rispetto al 18% del quarto trimestre del 2022 e del 19% del primo trimestre del 2022)”.
“Il mercato americano, primo passato mercato societario pari a circa il 35% nel Q422, scende invece al 25%”.
E “anche il mercato asiatico, principale atteso protagonista della pubblicazione, registra una flessione in termini assoluti di fatturato, passando dai 105 milioni del primo trimestre del 2022 ai soli 90,8 milioni del primo trimestre del 2023, con un calo del 13,6%”.”.
Grande delusione, dunque, soprattutto dall’Asia.
“Senza poter analizzare meglio l’evoluzione dei costi e della marginalità, la situazione sembra non essere certamente delle più ottimali, sebbene le proiezioni future della società mostrino quel tanto di ottimismo che potrebbe far ben sperare al mercato e al titolo”, ha concluso Debach.
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Il commento dell’AD Marco Gobbetti
Così il ceo di Salvatore Ferragamo Marco Gobbetti ha commentato il trend dei ricavi consolidati:
“Da fine febbraio sono presenti nei nostri negozi i primi prodotti disegnati dal nostro direttore creativo,
Maximilian Davis. Sebbene la nuova collezione rappresenti una parte ancora limitata dell’offerta, costituisce
comunque un importante passo nell’attuazione della nostra strategia, tesa a creare una nuova proposta in sintonia con le aspirazioni dei clienti e siamo soddisfatti dei risultati iniziali. La percentuale limitata di nuovi prodotti non ha potuto generare un impatto significativo sulla performance di vendita e l’effetto delle nuove collezioni non sarà misurabile fino alla parte finale dell’anno. Siamo anche molto soddisfatti della notevole visibilità e dei riscontri delle nostre prime attività di marketing”.
Gobbetti ha continuato:
“L’incremento degli investimenti e del contributo dei nuovi prodotti diventerà nel corso dell’anno volano di
crescita e di miglioramento dell’efficienza dei punti vendita. Proseguiremo nel piano di investimenti e nell’ottimizzazione ed elevazione del canale wholesale, per presentare al più presto e nel miglior contesto le nuove collezioni. Confermiamo i nostri programmi e le ambizioni di medio termine, consapevoli del lavoro che ci attende.”