Ferragamo sotto pressione in Borsa: Cfo dice addio, arriva anche downgrade Kepler Cheuvreux
Salvatore Ferragamo inizia la giornata in decisa frenata a Piazza Affari. A pesare sul titolo del big italiano del lusso, che finisce sul fondo del Ftse Mib con un calo di oltre il 4% a 18,45 euro (dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso in avvio), le dimissioni del direttore finanziario e la bocciatura di Kepler Cheuvreux.
È di ieri sera la nota ufficiale del gruppo del lusso nella quale comunica che Ugo Giorcelli lascerà dal prossimo 11 gennaio l’incarico di Cfo “per intraprendere un nuovo percorso di crescita professionale”. Domani si riunirà il consiglio di amministrazione di Ferragamo, durante la quale “saranno rese note deliberazioni al riguardo”. E’ arrivato anche il downgrade firmato dagli analisti di Kepler Cheuvreux che hanno tagliato il rating a reduce dal precedente hold e hanno dato anche una sforbiciata al target price che scende a 18,5 da 20,5 euro. Attualmente, il prezzo obiettivo medio indicato dal consensus Bloomberg è di 19,11 euro. Per quanto riguarda la view degli analisti: il 56% ha un rating hold, il 44% consiglia di vendere (rating sell), e nessun rating buy.
A inizio novembre il gruppo ha annunciato al mercato i conti dei primi 9 mesi dell’anno e stime improntate alla prudenza per i risultati 2018. Giù i ricavi che sono scesi a quota 972 milioni di euro (-3,3% rispetto ai 1.005 milioni dei nove mesi 2017, -1,6% a tassi di cambio costanti), mentre il margine operativo lordo (Ebitda) ha mostrato una flessione del 7,9% a 149 milioni. L’utile netto è calato del 17,5% a 65 milioni. Positive le vendite del terzo trimestre 2018 pari a 298 milioni, mostrando un incremento del 3,9% a tassi di cambio correnti. Per le previsioniì 2018 prevale la cautela: “Le dinamiche attese, per il gruppo Salvatore Ferragamo, relativamente alle vendite, ai margini e ai risultati dell’esercizio 2018, permangono improntate a cautela”, segnalava la sopcietà in una nota.
Negli scorsi mesi Ferragamo era finita sotto i riflettori dopo la morte di Wanda Ferragamo, la vedova del fondatore, che aveva acceso la speculazione su possibili operazioni di M&A. Il mercato aveva cominciato a scommettere sulla possibilità che gli eredi possano decidere di vendere le loro partecipazioni nella maison fiorentina. Wanda Ferragamo, morta venerdì all’età di 96 anni, risultava ancora un membro chiave della famiglia che controlla la società, opponendosi in questi anni a qualsiasi ipotesi di vendita.
PUNTO TECNICO (a cura di Michele Fanigliulo, analista dell’ufficio studi di Borse)
Il titolo Ferragamo il segnale negativo lo ha dato a fine giugno di quest’anno quando ha infranto il ritracciamento di Fibonacci del 61,8% di tutto l’up trend avviato a giugno del 2016. Un segnale molto negativo perché statisticamente aumenta le possibilità che la correzione si trasformi in inversione di tendenza. Così infatti è stato e Ferragamo per poco non ha raggiunto il minimo del giugno 2016 a 17,26 euro. A guardare il grafico in realtà il rischio di ritorno sul minimo non è per nulla da escludere. RSI infatti ha infranto la trend line rialzista costruita sui minimi del luglio e ottobre 2018, ad indicare maggior forza delle pressioni ribassiste. Probabile un re-test di 17,9 euro, il cui break aprirebbe al minimo di 17,26 euro. Al rialzo invece la chiusura sopra 20 euro darebbe un primo segnale positivo con target la media mobile 200 periodi e 21,7 euro.