Fed: verso un taglio di 50 pb, opportunità o meno per il mercato obbligazionario?
Grande attesa per giovedì 12 settembre con il BCE Day, la prima riunione della banca centrale dopo la pausa estiva che quasi certamente deciderà per un taglio dei tassi di interesse al 3,5% dal 3,75%. E la Fed? La banca centrale americana è al centro delle speculazioni, con i trader che stanno cercando di capire se nella prossima riunione del 18 settembre, il taglio ai tassi sarà di 25 o 50 punti base.
Molti analisti, tra cui Gamma Capital Markets, rimangono ottimisti su un possibile atterraggio morbido per l’economia. “Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha espresso preoccupazioni per un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro, ma ha anche sottolineato che l’attuale debolezza potrebbe essere temporanea. Tuttavia, alcuni segnali” continuano gli esperti “indicano una possibile recessione, come la “regola Sahm”, che prevede una recessione quando il tasso di disoccupazione aumenta di almeno 50 punti base rispetto al minimo dei 12 mesi precedenti, e lo spread positivo tra i rendimenti del Tesoro a 10 anni e quelli a due anni, storicamente associato a recessioni imminenti”.
Taglio dei tassi: quali effetti sul mercato obbligazionario
In ogni caso, sostengono da Gamma Capital Markets, gli investitori saranno attenti ai segnali che giungeranno dalla Fed e dalla BCE. Un taglio di 25 punti base da parte della Fed è considerato il più probabile e rassicurante, segnalando un aggiustamento controllato della politica monetaria.
Un taglio più ampio di 50 punti base, invece, potrebbe far presagire preoccupazioni maggiori, aumentando la volatilità nei mercati. L’ipotesi di un taglio più ampio difatti solleva preoccupazioni: potrebbe suggerire che l’economia sta affrontando sfide più profonde di quanto previsto, generando incertezza tra gli investitori, dicono da Gamma Capital Markets.
Storicamente, i tagli di questa entità hanno portato volatilità nei mercati azionari, con una reazione spesso negativa dei settori finanziari.
Così, in particolare, il mercato obbligazionario ha subito movimenti significativi, con i rendimenti dei Treasury a lungo termine in calo, ma ancora relativamente alti su base storica.
Se la Fed decidesse di adottare un taglio dei tassi di 50 punti base, potrebbe inviare un segnale preoccupante per gli investitori, suggerendo un deterioramento più grave delle condizioni economiche. Tuttavia, la prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Fed potrebbe anche rappresentare un’opportunità per investire in obbligazioni di alta qualità, poiché i rendimenti futuri potrebbero calare ulteriormente con il proseguire dei tagli.
In ogni caso, dicono gli esperti di Gamma Capital Markets, “gli investitori in obbligazioni dovrebbero essere cauti nel valutare le loro esposizioni, tenendo conto della possibilità di un ulteriore calo dei rendimenti”.
“Ma nonostante l’incertezza a breve termine, i fondamentali di lungo termine rimangono positivi. Con l’inflazione in calo e la possibilità di ulteriori tagli dei tassi, la crescita economica potrebbe riprendere nei prossimi 12-18 mesi. Gli investitori dovrebbero considerare di sfruttare le attuali correzioni del mercato per ribilanciare i portafogli, aumentando le esposizioni in settori difensivi come le utility e l’industria. La diversificazione resta fondamentale in questo contesto, con un focus su titoli a grande capitalizzazione che possano beneficiare di un eventuale rallentamento dei tassi e una possibile ripresa economica”, concludono gli analisti.