Fed verso un altro rialzo da 25 bp, focus resta sui dati
I dati di venerdì sul mercato del lavoro americano dipingono un quadro ancora solido e resiliente, giustificando la tesi di un ulteriore rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nella prossima riunione. In uscita domani i dati sull’inflazione e i verbali relativi al meeting di marzo.
Non farm payrolls ancora elevati e disoccupazione in calo
A marzo, le nuove buste paga nel settore non agricolo – i non farm payrolls – negli Usa si sono attestate a 236 mila, lievemente superiori alle 230 mila previste (secondo il consensus di Bloomberg). La rilevazione del mese di febbraio è stata rivista al rialzo da 311 mila a 326 mila unità.
Il rapporto del Bureau of Labor Statistics indica, inoltre, un tasso di disoccupazione in discesa dal 3,6% al 3,5% (stima 3,6%).
Per quanto riguarda i salari medi orari, la variazione su base mensile è stata pari al +0,3%, in linea con le attese, dopo il +0,2% del mese precedente, mentre su base annua si registra un incremento del 4,2%, contro il 4,3% previsto e il 4,6% di febbraio.
Rallenta la retribuzione media oraria su base annua
Il report nel suo complesso evidenzia un mercato del lavoro a stelle e strisce ancora resiliente, ma anche qualche primo segnale di raffreddamento.
Il dato sulle nuove assunzioni rimane elevato, portando il totale da inizio anno a superare il milione di nuove buste paga, mentre il tasso di disoccupazione resta sui minimi storici.
Dall’altro lato, la retribuzione media oraria ha registrato un rallentamento su base annua, crescendo al ritmo più lento da giugno 2021. Questo è particolarmente importante perché i forti incrementi salariali consentono agli americani di continuare a spendere per i consumi, esercitando una pressione al rialzo sui prezzi.
Aumentano probabilità rialzo di 25 bp a maggio
Sebbene i dati siano un po’ contrastanti, il mercato del lavoro forte, in un contesto di inflazione elevata e persistente, dovrebbe indurre la Fed ad alzare ancora i tassi a maggio.
Una view condivisa dagli analisti di MPS, che scrivono:
“Venerdì i positivi dati sul mercato del lavoro USA hanno aumentato le probabilità (intorno al 70%) di un rialzo da 25pb da parte della Fed nella prossima riunione del 3 maggio, spazzando via i timori di un’imminente recessione che si erano riaffacciati dopo alcuni deludenti dati macro (JOLTS, jobless claims, ADP).”
Domani l’attenzione si sposterà sul report relativo ai prezzi al consumo di marzo, per i quali è atteso un rallentamento dal 6% al 5,1% su base annua, ma anche un’accelerazione del dato core dal 5,5% al 5,6%. In serata verranno diffusi i verbali del Fomc, relativi all’ultima riunione tenutasi il 21-22 marzo.
Segnali contrastanti dal mercato del lavoro
Gli ultimi dati dagli Usa suggeriscono che l’offerta e la domanda di lavoratori si stanno progressivamente avvicinando, una tendenza che, se confermata, potrebbe agevolare una progressiva moderazione della crescita salariale. Molte aziende però, in particolare piccole imprese e aziende di servizi, stanno ancora faticando ad attrarre e trattenere lavoratori a causa della persistente carenza di manodopera.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro, la quota della popolazione che lavora o cerca lavoro, è salito al 62,6%, il più alto in tre anni. Le assunzioni si sono concentrate in settori come il tempo libero, l’ospitalità e l’assistenza sanitaria mentre altri settori, come il retail, riscontrano un rallentamento.
Il numero di persone che hanno perso il lavoro a tempo indeterminato è aumentato al ritmo più rapido dal 2020. I licenziamenti partiti dalla tecnologia e dal settore bancario stanno ora iniziando a diffondersi in altri settori. Inoltre, la settimana lavorativa media è scesa a 34,4 ore, raggiungendo il minimo da aprile 2020. Questo indica un rallentamento, in quanto i datori di lavoro, prima di licenziare, tendono a ridurre le ore del personale quando la domanda diminuisce.
Infine, sono calati i lavori temporanei, un anticipatore del mercato poiché sono i primi a crescere quando la domanda è in ripresa e i più facili da tagliare se c’è un rallentamento.
I trader prevedono un rialzo, poi tagli dei tassi entro fine anno
Quello diffuso venerdì è l’ultimo rapporto sull’occupazione a disposizione dei funzionari della Fed prima della riunione del 2-3 maggio.
I responsabili politici hanno recentemente ribadito il mantra secondo cui i tassi devono aumentare ancora e rimanere su livelli restrittivi per tutto quest’anno al fine di combattere l’inflazione, nonostante le recenti turbolenze nel settore bancario.
I mercati al momento prezzano in media un altro rialzo di 25 punti base nella riunione di maggio, seguito da tre tagli entro la fine dell’anno, nonostante i funzionari di politica monetaria abbiano più volte escluso questa possibilità.