Notizie Indici e quotazioni Fed, Powell sempre più dovish scatena corsa all’oro fin oltre $1.425. Occhio a correlazione con questi asset

Fed, Powell sempre più dovish scatena corsa all’oro fin oltre $1.425. Occhio a correlazione con questi asset

11 Luglio 2019 10:57

Nuovo rally per le quotazioni dell’oro, sostenuto ancora una volta dalle speculazioni sui tagli dei tassi da parte della Fed. Speculazioni che hanno trovato conferma, nella giornata di ieri, nel discorso proferito da Jerome Powell, numero uno della banca centrale, alla Commissione servizi delle Finanze della Camera Usa.

“L’inflazione continua a viaggiare al di sotto del target del 2% del Federal Open Market Committee (FOMC, braccio di politica monetaria della Fed), e alcuni ostacoli come le tensioni commerciali stanno pesando sull’attività economica e sull’outlook”, ha detto Powell.

“Esiste il rischio che l’inflazione debole duri più di quanto anticipiamo – ha continuato- e ci sono segnali che indicano che, nel secondo trimestre, la crescita complessiva abbia moderato il passo”. Di conseguenza, “molti esponenti del Fomc hanno segnalato che le ragioni che avallerebbero l’adozione di una politica monetaria più accomodante si sono in qualche modo rafforzate“.

“D’altronde, sulla base dei dati (macro) pubblicati e di altri sviluppi, l’impressione è che le incertezze sulle tensioni commerciali e le preoccupazioni sull’economia globale continuino a pesare sull’outlook dell’economia americana”.
Il banchiere centrale ha così reiterato che la Fed “agirà in modo appropriato” per sostenere l’espansione economica attuale.

L’attesa per una politica monetaria incentrata sul taglio dei tassi – anche su più tagli nel corso di quest’anno – ha messo sotto pressione il dollaro e i tassi sui Treasuries, sostenendo invece l’azionario e l’oro.

VANGUARD MARKETS: ‘FED HA PREMUTO TUTTI I PULSANTI BULLISH PER L’ORO

Il contratto spot sull’oro è balzato fino a $1.426 l’oncia, al record dallo scorso 3 luglio. I futures sull’oro sono saliti dell’1% circa fino a $1.424,36.

Intervistato dalla Cnbc Stephen Innes, managing partner presso Vanguard Markets, ha detto che “la mossa della Fed convince sulla sua intenzione di adottare una politica di maggiore gestione del rischio, fattore che è di per sè dovish”. 

Nel ricordare che “il calo del dollaro è un enorme supporto per l’oro”, Innes ha aggiunto che la Fed “non si è focalizzata soltanto sulle preoccupazioni che riguardano l’economia americana, ma ha anche preso in considerazione l’economia globale e l’impatto negativo delle guerre commerciali, premendo praticamente tutti i pulsanti giusti per i bullish sull’oro”.

Simile il commento di Howie Lee, economista presso OCBC Bank. “L’audizione di Powell ha assicurato l’arrivo di un taglio dei tassi nel corso di questo mese. (Powell) ha fornito una base di politica monetaria più accomodante, permettendo ai prezzi dell’oro di segnare un ulteriore rialzo”.

Stando ai calcoli dello strumento FedWatch di CME, le parole del numero uno della Federal Reserve hanno fatto salire le probabilità di un taglio dei tassi Usa di ben 50 punti base, nel prossimo meeting del Fomc previsto per il 30-31 luglio, dal 3,3% al 27,6%.

A beneficiare del discorso di Powell è stata anche Wall Street, con gli indici azionari che hanno inanellato nuovi record:

In particolare, l’indice S&P 500 ha toccato quota 3.000 per la prima volta in assoluto, per poi ritracciare e chiudere in rialzo dello 0,5% a 2.993,07 punti; il Dow Jones è salito di 76.71 punti, o +0,3%, a 26.860.20 dopo un rally di quasi +200 punti, mentre il Nasdaq Composite ha segnato il record di chiusura a 8.202,53 punti, con il titolo Amazon in rialzo +1,5% al di sopra di $2.000 per azione.

Sempre Innes di Vanguard Markets ha commentato la correlazione tra il trend dell’oro e quello della Borsa Usa:

“Quando assistiamo a questa correlazione, che vede il dollaro e anche i mercati azionari salire, assistiamo anche a un segnale molto bullish per l’oro, le cui quotazioni stanno guardando a un quadro più ampio, rappresentato dal rischio globale, dal sentiment sulla crescita, dalle escalation delle tensioni in Medio Oriente”.