Notizie Notizie Mondo Fed e Bce pronte all’ultimo meeting 2019: debutto Lagarde e parole Powell, ecco cosa monitorare    

Fed e Bce pronte all’ultimo meeting 2019: debutto Lagarde e parole Powell, ecco cosa monitorare    

10 Dicembre 2019 10:27

 

La Federal Reserve (Fed) e la Banca centrale europea (Bce), le due principali banche centrali al mondo, si preparano all’ultima riunione del 2019. Da una sponda all’altra dell’Atlantico non sono attese mosse a sorpresa, soprattutto da Washington non ci dovrebbe essere annunciati ulteriori tagli ai tassi (dopo le tre strette dell’anno). Sebbene i mercati non si attendano sorprese, ci sono sia per la Bce sia per la Fed alcune questioni da monitorare più di altre.

Fed, occhio alle parole di Powell

Il meeting della Fed culminerà domani sera (alle 20 ore italiane), quando verranno comunicate le decisioni in tema di politica monetaria, seguirà poi la conferenza stampa del presidente Jerome Powell che potrebbe fornire spunti e motivazioni all’attuale e futura politica della banca centrale Usa. Nell’ultima riunione di fine ottobre la Fed ha tagliato i tassi sui fed funds di 25 punti base al nuovo range compreso tra l’1,50% e l’1,75%. Alla vigilia della nuova riunione gli analisti ripetono, anche alla luce degli ultimi dati positivi arrivati dal mercato del lavoro Usa, che la Fed non annuncerà novità. “Dopo i tre tagli ai tassi, la Federal Reserve crede di aver fatto abbastanza per stabilizzare l’economia – sottolinea James Knightley, chief international economist -, con l’attenzione che sarà focalizzata sulla conferenza stampa e sui ‘dot plot’ come guida per il 2020”.

Dello stesso avviso anche Christian Scherrmann, economista Usa di DWS, secondo il quale “la possibilità di movimenti del mercato sembra esigua. La relazione sul mercato del lavoro della scorsa settimana dovrebbe confortare la Fed. A dire il vero, i buoni redditi da lavoro sono stati in parte determinati da alcuni effetti una tantum e dal recupero del settore manifatturiero”.

L’esperto di DWS guarda ai commenti del presidente Powell durante la conferenza stampa sull’attuale valutazione della Fed sui rischi (globali). “Questi includono l’incertezza derivante dal conflitto commerciale (con la prossima scadenza prevista per il 15 dicembre) e dalla Brexit, nonché dai recenti sviluppi del pronto-contro-termine sul mercato statunitense”, aggiunge. Anche Morgan Stanley si attende che la Fed mandi in archivio il 2019 l’anno con lo stesso messaggio: la politica è in una buona posizione, sebbene i rischi ribassisti non siano svaniti.

Lo stile di Madame Lagarde

Il giorno successivo (giovedì 12 dicembre) in una giornata che vede anche altre banche centrali in campo (come quella svizzera e quella turca) debutta ufficialmente il presidente della Bce, Christine Lagarde, che terrà la sua prima riunione. Il mercato non si aspetta cambiamenti sul fronte della politica monetaria, dato che il quadro economico non è mutato di recente, ma resta alla finestra per cercare di capire quale sarà lo stile che l’ex numero uno del Fmi adotterà nel corso del suo primo meeting. Come sottolineano da Morgan Stanley, i mercati esamineranno la prima conferenza stampa del nuovo presidente Bce per intercettare “eventuali indizi sulla direzione futura di politica”

Anche Konstantin Veit, Pimco Portfolio Manager European Rates, nel commento “Anteprima della Bce: Bienvenue!“, rimarca che “l’attenzione si focalizzerà sul cambiamento di leadership e il mercato si concentrerà nel monitorare le prestazioni di Lagarde. Ci saranno nuove previsioni macroeconomiche, che secondo l’esperto saranno leggermente diverse rispetto all’esercizio di settembre. Pimco prevede inoltre che la Bce si concentrerà da qui in poi sull’orientamento a lungo termine, sui Tltro e sugli acquisti di attività.