Fed: dalle minute di oggi possibili spunti sui prossimi rialzi dei tassi
Questa sera, alle 20:00 ore italiane, la Federal Reserve pubblicherà i verbali relativi all’ultima riunione di politica monetaria. Le minute potrebbero fornire indicazioni utili in merito alle prossime mosse della Fed, dopo le ultime dichiarazioni del presidente Powell e in attesa di alcuni dati macro chiave.
Cos’è successo nell’ultima riunione della Fed
I verbali in uscita stasera si riferiscono al meeting del 13-14 giugno, in occasione del quale il Fomc (il braccio operativo della banca centrale statunitense) ha decretato una pausa nel ciclo di rialzi dei tassi. Il costo del denaro è stato quindi mantenuto invariato nel range compreso tra il 5% e il 5,25%, record dal luglio del 2006.
Tuttavia, gli analisti hanno definito la pausa “hawkish”, in virtù dei toni restrittivi (da “falco”) scelti da Jerome Powell e colleghi. I responsabili di politica monetaria hanno infatti lasciato intendere che i tassi potrebbero salire ancora di 50 punti base entro fine anno, rispetto ai 25 punti attesi in precedenza.
Cosa aspettarsi dalle minute di oggi
Il documento di stasera spiegherà nel dettaglio le motivazioni che hanno portato i funzionari a optare per la pausa di giugno. La principale causa di questo momentaneo stop, dopo oltre un anno di rialzi dei tassi, è data dalla volontà di prendere tempo per valutare gli effetti degli aumenti già effettuati.
La trasmissione delle decisioni di politica monetaria all’economia reale, infatti, non è immediata. Pertanto, i precedenti incrementi del costo del denaro non si sono ancora totalmente riflessi nell’economia statunitense. Inoltre, la pausa consentirà di avere accesso a più dati e valutare meglio il quadro macro per decidere se procedere con una o due strette ulteriori.
Dai verbali dovrebbero anche emergere maggiori dettagli sulle aspettative dei funzionari in merito all’andamento dell’economia, in particolare sulle probabilità di una recessione e le prospettive del sistema finanziario.
Le ultime indicazioni di Powell
In occasione del forum di Sintra il presidente Powell ha lasciato sul tavolo l’ipotesi di due rialzi consecutivi dei tassi tra luglio e settembre.
“Il comitato crede chiaramente che ci sia altro lavoro da fare e che più aumenti dei tassi potrebbero essere appropriati” a un certo punto nel corso dell’anno, ha chiarito il chairman mercoledì scorso, nel corso dell’evento con gli altri banchieri centrali in Portogallo. “Sebbene la politica sia restrittiva, non lo è abbastanza o potrebbe non esserlo, e non lo è stata abbastanza a lungo”, il che mantiene vive le prospettive di ulteriori aumenti, ha affermato Powell.
Ciononostante, il dibattito resta aperto e alcuni funzionari ritengono che sia già stato fatto abbastanza. Ad esempio, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ritiene che non siano necessarie nuove strette, poiché ci sono elementi per ritenere che la graduale disinflazione possa continuare anche senza alzare ancora i Fed funds rate.
Le previsioni per la prossima riunione della Fed
Al momento, l’ipotesi più probabile sembra quella di un rialzo di 25 punti base a luglio mentre resta più incertezza sulla decisione di settembre, in cui i tassi potrebbero essere mantenuti invariati.
Tutto dipenderà dai dati in arrivo, a partire da quelli di giovedì sull’indice ISM servizi e di venerdì sul mercato del lavoro statunitense. L’indicatore dei servizi dovrebbe registrare un miglioramento a giugno rispetto ai 50,3 punti di maggio, mentre dal job report si attendono 225 mila nuove buste paga e un tasso di disoccupazione in calo al 3,6% (contro 339 mila e 3,7% del mese precedente), con una crescita annua dei salari medi orari in rallentamento dal 4,3% al 4,2%.