Febbre Stellantis in Borsa. Upgrade post conti e Tavares
Stellantis: boom di buy a Piazza affari dopo conti e parole Tavares
Stellantis regina di Borsa a Piazza Affari, nel Day After la pubblicazione dei conti, che hanno messo in evidenza un utile netto in crescita nel 2022 del 26% a 16,8 miliardi di euro, e ricavi netti pari a 179,6 miliardi di euro, in rialzo del 18% rispetto al 2021 pro-forma. Il titolo Stellantis svetta sul Ftse Mib con un balzo di oltre il 4%, oltre i 16,86 euro, attorno a, dopo aver chiuso la sessione della vigilia in progresso di oltre il 2%.
L’utile e i ricavi sono migliorati grazie ai prezzi netti favorevoli, al miglior mix modelli e agli effetti positivi dei cambi di conversione.
Alla luce dei conti, il colosso dell’auto ha proposto un dividendo ordinario di 4,2 miliardi di euro, corrispondente a 1,34 euro per azione, previa approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti.
Gli analisti snocciolano le loro view sui risultati, in primis Equita SIM, che commenta e riassume i conti di Stellantis nella nota odierna.
“Per il FY23 messaggi rassicuranti su disciplina sui prezzi, calo RM, recupero del NWC e buon andamento nel primo semestre del 2023 per il forte portafoglio ordini, pur segnalando una certa cautela sul secondo semestre che riteniamo possa spiegare la guidance qualitativa (adj.EBIT double digit e FCF positivo) comunque uguale a quella dello scorso anno. Il CFO ha comunque dichiarato di essere ‘abbastanza a suo agio con le stime di consensus’ (adj. EBIT c18 miliardi e flusso di cassa disponibile +6/7bn)”.
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Di conseguenza Equita ha alzato le stime sul fatturato, sull’EBIT e sull’utile netto su base adjusted di Stellantis relativo all’esercizio 2023 (sales +3%, adj.EBIT +10% a 18.2bn, utile netto su base adj +13% a 13 miliardi e FCF (Free Cash Flow, flusso di cassa disponibile +5 miliardi).
Migliorato anche il target sul prezzo del titolo, del 7% circa, a 20,5 euro.
Tra gli spunti elencati per l’anno in corso, in evidenza:
- Il magazzino (Stellantis+dealer): nel quarto trimestre +16% a 1.07 milioni di unità (di cui Stellantis -16% a 230.000 e dealer +30% a 844.000) avvicinandosi al livello ritenuto ideale (1.1-1.2 milioni). Equita precisa che si tratta di una variabile da monitorare in quanto potrebbe segnare la svolta sulla politica dei prezzi.
- Prezzi: ad oggi nessuna tensione né in Europa, né in Nord America (quest’ultima più soggetta a rischi sul mix che difficilmente potrà esserecosì positivo come negli ultimi 2 anni).
- Saldo tra prezzi (positivi anche se inevitabilmente inferiori rispetto agli anni 2021-2022) e inflazione atteso comunque positivo.
Equita SIM mette in evidenza che il primo semestre del 2023 è atteso forte, in particolare il primo trimestre in Europa, sulla scia del “solido portafoglio ordini (gonfiato da quelli inevasi), dalla progressiva soluzione dei problemi logistici in Europa (risolti entro le fine del primo semestre) che hanno penalizzato i volumi del secondo semestre del 2022 e dal progressivo miglioramento della supply chain”.
Per quanto concerne la performance del secondo semestre, sottolinea la SIM milanese, questa “dipenderà dall’acquisizione degli ordini nel secondo trimestre”.
Al momento non c’è “nessuna indicazione precisa sul trend recente, ma riteniamo inevitabile un rallentamento”.
Riguardo al capex+R&D, Equita scrive che “salirà all’8% del fatturato (= maggiore di 14 miliardi, coerente con la nostra attesa), ovvero al 10% includendo gli investimenti finanziari (tra cui 0.7 miliardi per la FinCo in US e un ammontare non quantificato per rilevare 1/3 di Symbio-JV tra Faurecia/Michelin), ben superiore al 6% del 2022“.
Sulle auto con tecnologia BEV, si parla per Stellantis di una “forte crescita” dopo il balzo del 41% nell’esercizio 2022 a 288.000 unità, il 5% del totale (incluse le ibride +31% a 512.000, 9% del totale)”.
Viene messo in rilievo che i modelli saliranno da 23 a 32 nel 2023 e a 47 nel 2024.
Banca Akros: il titolo è Accumulate. Ecco perché
Un commento sui risultati di Stellantis è arrivato anche dagli analisti di Banca Akros (Gruppo Banco BPM), che hanno messo in evidenza che “la visibilità sui volumi e sui prezzi del primo semestre del 2023 appaiono positivi”.
Allo stesso tempo, “rimangono molti punti interrogativi sul secondo semestre del 2023”, e “i prezzi dovrebbero rimane sotto pressione”.
In ogni caso, Stellantis è “fiduciosa di riuscire a ridurre i costi e a migliorare l’efficienza degli impianti per compensare questo trend e proteggere i margini”.
Inoltre, “il livello del capex è atteso crescere in modo significativo (a 11 miliardi di euro circa, dai 9 miliardi di euro del 2022, in base alle nostre stime”.
“In più, i contributi alla FinCo US e alle joiny-venture elettriche richiederanno risorse significative, quest’anno, di circa 3,5 miliardi di euro”.
Dunque?
Banca Akros mette in evidenza che il titolo Stellantis offre un dividend yield di circa l’8% e che la visibilità sul primo semestre del 2023 è migliorata.
Il titolo è scambiato inoltre a un valore di circa 3,5 volte rispetto all’eps dell’anno fiscale 2023, rispetto alle 4,5 volte di Volkswagen, e alle 7,2 volte in media di Ford e GM.
Ancora: “Le nostre stime sull’esercizio 2023 incorporano già un certo grado di cautela”.
Banca Akros migliora così il target price a 19 euro, alzando anche la raccomandazione da “neutral” ad “accumulate”.
Il ceo Tavares su sfida Usa, auto BEV e necessità incentivi
Gli investitori guardano agli upgrade degli analisti e fanno incetta oggi dei titoli del colosso dell’auto, forti anche delle dichiarazioni che sono state rese note alla vigilia, dopo la pubblicazione dei conti del 2022, dai vertici del gruppo, pronti alla sfida nel mercato degli Stati Uniti.
In particolare il ceo di Stellantis Carlo Tavares ha messo in evidenza che, oltre ai risultati finanziari Stellantis “conferma nel 2022 anche l’efficacia della strategia di elettrificazione in Europa”.
“Siamo soddisfatti delle nostre vendite di auto Bev e non abbiamo ancora iniziato l’offensiva negli Usa, che partirà quest’anno con la Ram ProMaster”.
Tavares ha detto anche, tuttavia, che la crescita del fatturato legato alle EV, auto elettriche, “dipende dagli incentivi”. Senza, infatti, “le Bev sono troppo costose per la classe media”.
Detto questo, Stellantis ha ottenuto un ottimo risultato sulle auto BEV, incassando per l’appunto un balzo delle vendite pari a +41% nel corso del 2022.
“Siamo la società con il più alto tasso di crescita di vendita di auto elettriche, i nostri prodotti sono molto buoni e la nostra tecnologia è apprezzata”, ha detto ancora l’amministratore delegato della casa auto, rimarcando allo stesso tempo il ruolo cruciale degli incentivi.
Un esempio? La Germania: “In Germania appena sono stati tolti le vendite sono crollate”.
Tavares ha inoltre rinnovato le critiche contro la normativa Euro7 che, riguardo alla questione delle emissioni, “è inutile perché troppo costosa e non porta benefici per ambiente e salute”.