Notizie Notizie Italia Fca volatile in Borsa: ancora un mese in rosso per le vendite in Italia

Fca volatile in Borsa: ancora un mese in rosso per le vendite in Italia

5 Novembre 2019 10:11

Dopo un avvio in rialzo Fiat Chrysler Automobiles (Fca) vira in negativo a Piazza Affari. Questa mattina il titolo del gruppo italo-americano dell’auto, che ieri ha chiuso gli scambi in rialzo di oltre il 2,5% a 14,368 euro, viaggia in lieve calo a 14,33 euro (-0,23%). Negli ultimi giorni Fca ha corso molto in scia all’indiscrezione prima e alla conferma poi dell’operazione con Peugeot, portando ad oltre il 20% la performance cumulata in sole 5 sedute.

L’ultima settimana è stata densa di notizie in arrivo da più fronti per Fca: oltre alla conferma giovedì 31 ottobre delle trattative per una fusione alla pari con i francesi di Peugeot, ha anche annunciato i risultati del terzo trimestre 2019 e comunicato l’aggiornamento mensile sulle performance delle immatricolazioni auto relative al mercato italiano di ottobre. Sempre ieri Fca è finita sotto la lente di Moody’s che ha alzato l’outlook, mantenendo invariati i rating per il gruppo dell’auto guidato da Manley.

La nota di Moody’s, sotto la lente gli effetti derivanti dall’aggregazione con Psa

Da stabile a positivo. È questo il nuovo outlook che Moody’s assegna a Fca dopo l’annuncio dell’operazione di aggregazione con il gruppo transalpino guidato da Carlos Tavares. “Le prospettive positive riflettono il potenziale miglioramento del profilo creditizio della nuova entità combinata Fca e Psa, se la fusione proposta tra le due società andasse in porto”, ha affermato Falk Frey, Senior Vice President e lead analyst di Moody’s per Fca.” La fusione creerebbe un produttore automobilistico globale più grande e diversificato con sostanziali sinergie e ed efficienze potenziali, che potrebbe contribuire a mitigare le molteplici sfide nel settore automobilistico globale “, ha aggiunto Frey.
E sempre nella giornata di ieri Dbrs Limited ha messo sotto osservazione il rating di Fca e quello di Peugeot con implicazioni positive. “La fusione, se completata, potrebbe comportare azioni di rating positive in quanto darebbe vita al quarto più grande produttore di auto a livello globale”, ha sottolineato l’agenzia.

Fca non si unisce al mercato, immatricolazioni calano del 2%
Dal punto di vista delle immatricolazioni in Italia, prosegue la crisi con Fca che sottoperforma il mercato e chiude il mese di ottobre in calo. Stando ai dati diffusi dall’Anfia, le vendite di Fca sono calate di circa il 2% a 33.663 vetture, mostrando a livello di singoli brand una flessione del 4,7% per Fiat, di poco inferiore all’1% per Alfa Romeo, mentre Jeep e lancia hanno mostrato un aumento rispettivamente di quasi l’1% e dell’8,2%. La quota di mercato scende dal 23,35 al 21,46%. Le immatricolazioni di Fca in Italia, che nel 2018 rappresentavano il 10% dei volumi di gruppo, risultano in deciso calo da inizio anno: considerando i primi 10 mesi ha venduto 386.946 vetture, con una flessione del 2,57% e quota che passa dal 26,39% al 23,8%.

“Fca ha sottoperformato il mercato italiano cresciuto del 7% su base annua a 157 mila unità, favorito dal fatto che lo scorso anno le immatricolazioni vennero penalizzate dall’introduzione del WLTP (il mercato era crollato del 17% su base annua)”, segnalano da Equita. “Il dato di ottobre è coerente con le nostre stima di consegne in Emea nel 2019 (-8% a/a) di cui l’Italia rappresenta oltre il 30%”, aggiungono gli esperti della sim.

Proprio ieri gli analisti di Equita si sono soffermati su Fca e l’operazione Peugeot e hanno aggiornato la valutazione “incorporando una parte delle sinergie” che potrebbero arrivare dal deal con il gruppo Psa, con il target price rivisto al rialzo del 18% a 17,1 euro. “Dalla stampa – indicano da Equita – emergono indiscrezioni sulla possibilità che Comau possa essere venduta (da chiarire se prima o dopo lo spin-off) e risulta che la definizione del memorandum of understanding è prevista entro inizio dicembre o al più tardi entro Natale”.