Fca resta nella morsa delle vendite: ecco come gli analisti giudicano il nuovo piano
Le vendite non abbandonano nemmeno oggi Fiat Chrysler Automobiles in Borsa, con il titolo che cede circa il 2% a 18,14 euro ad azione. L’ottava è iniziata sotto il segno della continuità, dopo i ribassi di venerdì scorso (-4,5% a 18,52 euro) nel giorno della presentazione al mercato del piano al 2022. E dire che la giornata di venerdì era iniziata bene in Borsa, con il titolo Fca che aveva sfondato il muro dei 20 euro e si era portato a un passo dall’infrangere i nuovi massimi storici.
L’ultimo piano firmato da Sergio Marchionne, che lascerà la guida del gruppo l’anno prossimo, vede tra i principali target finanziari al 2022 previsti l’ebit rettificato raddoppiare a fine piano rispetto ai livelli del 2017. I margini previsti sono compresi tra il 9 e l’11%, in linea con i principali concorrenti mondiali. L’utile per azione rettificato (EPS rettificato) è proiettato quasi a triplicarsi nello stesso periodo di tempo. Tra i singoli marchi il futuro passa per Jeep, Alfa Romeo, Ram e Maserati. Quest’ultima punta al raddoppio delle vendite a fine piano con il lancio di modello elettrici che vadano a competere con Tesla e Porsche.
Fiat Chrysler prevede inoltre un piano di investimenti di circa 45 miliardi di euro ed è pronta a ripristinare un’adeguata remunerazione degli azionisti attraverso il ritorno del dividendo (payout ratio atteso a circa il 20% nel periodo del piano al 2022).
“Un piano ambizioso, ma realizzabile, focalizzato sullo sviluppo dei marchi più profittevoli, Ram e Jeep, sulla scia dell’importante lavoro già svolto in passato attraverso la creazione di piattaforme comuni e l’immissione sul mercato di nuovi propulsori”. E’ di questo parere Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca Sim. “Un gruppo da 10 miliardi circa di utile netto a fine 2022 e con una posizione finanziaria netta positiva per circa 8 miliardi di euro, in termini borsistici, potrebbe ragionevolmente avere un valore intrinseco a fine piano compreso tra 60 e 75 miliardi di euro, pari a un valore per azione compreso tra 38 e 48 euro“, conclude Russo.
Secondo gli analisti di Equita, che confermano la raccomandazione hold su Fca, la debolezza del titolo è da ricondurre alla “mancanza di prospettive sul fronte M&A (neanche Alfa/Maserati)“. “La guidance 2020 non è lontana dalle nostre stime ex-Marelli”, spiegano ancora gli esperti della sim, aggiungendo che c’è “forse preoccupazione su acquisto Finco al picco del ciclo. Confermano, invece, la raccomandazione di acquisto (ratin buy) sul gruppo guidato da Sergio Marchionne gli analisti di Banca Imi. “La presentazione del nuovo piano ha rafforzato la nostra view che l’azienda è in un momento migliore rispetto al passato, supportato da un serio piano di lanci di nuovi modelli e da un programma di investimenti sostenibili, ed è ben posizionata per diventare un player di spicco nell’arena delle auto premium”, commentano da Banca Imi.
Anche Mediobanca Securities mantiene il rating “outperorfm” su Fca, assegnandogli un nuovo target price che sale del 5% a 22,7 euro dal precedente 21,6. “Il nuovo piano aziendale Fca al 2022 è piuttosto aggressivo sulla crescita delle vendite / Ebit, con un potenziale rialzo materiale sul consensus, anche a breve termine”. Gli esperti di Piazzetta Cuccia mettono in evidenza come “il nuovo business plan abbia una chiara focalizzazione sui marchi premium (e globali) Jeep, Ram, Maserati e Alfa, con un peso sulle vendite che si prevede che passi all’80% dall’attuale 65%, anche grazie al lancio di 29 nuovi modelli”.