Fca-Psa: intesa per fusione alla pari. Sinergie attese per 3,7 mld, Tavares ceo ed Elkann presidente
L’intesa ufficiale per una fusione alla pari tra Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Peugeot è stata annunciata. In un comunicato congiunto, diramato prima dell’avvio delle contrattazioni in Europa, i due big europei delle quattro ruote gettano le basi dell’operazione che darà vita al quarto big mondiale dell’auto e scrivono: “le discussioni in corso aprono la strada alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni e risorse globali, detenuto al 50% dagli azionisti di Groupe Psa e al 50% dagli azionisti di Fca”.
Un’accelerazione nelle ultime ore dopo le indiscrezioni lanciate da “The Wall Street Journal” nella serata di martedì. “Il consiglio di sorveglianza di Peugeot e il board di Fca hanno concordato all’unanimità di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica (50/50)”, spiega la nota nella quale si precisa che entrambi i consigli hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un memorandum of understanding vincolante.
Quarto big dell’auto al mondo
Il risiko dell’auto prende forma. Il piano relativo all’aggregazione dei business di Groupe Psa e di Fca fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due società. Entrambi condividono la convinzione che ci sia una logica convincente in una mossa così audace e decisiva, che creerebbe un gruppo leader nel settore con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della mobilità.
L’aggregazione proposta darebbe vita al quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di unità vendute (8,7 milioni di veicoli), con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro, sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018 ed escludendo Magneti Marelli e Faurecia.
La creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine. Tali sinergie deriverebbero principalmente da una più efficace allocazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie e dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione del gruppo risultante dalla fusione. “Tali stime di sinergie – sottolineano le due società – non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti. Si prevede che l’80% delle sinergie siano raggiunte dopo 4 anni. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi”.
“Questa convergenza crea un significativo valore per tutti gli stakeholder e apre a un futuro brillante per la società risultante dalla fusione. Sono soddisfatto del lavoro fatto finora con Mike e sarò molto felice di continuare a lavorare con lui per costruire insieme un grande gruppo”, ha dichiarato Tavares. “Sono contento di avere l’opportunità di lavorare con Carlos e il suo team su questa aggregazione che ha il potenziale di cambiare il settore – ha detto Mike Manley, attuale a.d. di Fca -. Abbiamo una lunga storia di cooperazione di successo con Psa e sono convinto che, insieme a tutte le nostre persone, potremo creare una società leader nella mobilità a livello globale”.
I dettagli operativi
Prima del perfezionamento dell’operazione di fusione con Psa, Fca distribuirebbe ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro, nonché la propria partecipazione in Comau. Inoltre, sempre prima del perfezionamento dell’operazione, Peugeot distribuirebbe ai propri azionisti la partecipazione del 46% detenuta in Faurecia. Ciò consentirebbe agli azionisti del gruppo risultante dalla fusione, si legge nella nota ufficiale, di condividere equamente le sinergie e i benefici derivanti da una fusione, riconoscendo allo stesso tempo il valore significativo della piattaforma differenziata di Fca in Nord America e la sua forte posizione in America Latina, compresi i suoi margini ai vertici del settore in quelle regioni. Ciò rifletterebbe anche il valore aggiunto che i marchi globali di fascia alta di Fca, Alfa Romeo e Maserati, apporterebbero grazie al loro notevole potenziale di sviluppo.
La nuova capogruppo con sede in Olanda sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange (presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti), e il board avrebbe una rappresentanza bilanciata e una maggioranza di consiglieri indipendenti. Avrebbe John Elkann alla presidenza e Carlos Tavares nei panni di ceo.
Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione dovrebbe prevedere che il sistema di voto multiplo (sistema di loyalty voting) operi in modo tale da non assegnare a alcun azionista voti in Assemblea in misura eccedente il 30% del totale voti espressi. Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione.
Si prevede anche un periodo di standstill di 7 anni per Exor, Bpifrance Participations SA, DongFeng e la famiglia Peugeot. Exor, Bpifrance e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti ad un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione, alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e DongFeng.