Fca e Renault avanzano in Borsa, tema M&A resta caldo dopo parole Manley
Non sono chiare nè le tempistiche nè tantomeno i termini della potenziale nuovo fusione tra Fca e Renault, ma il tema del risiko nel settore dell’auto resta caldo sui mercati. La voglia di portare avanti il matrimonio tra le due big dell’auto europee trova conferma anche nelle recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, che sarebbe pronto a riavviare i colloqui per una fusione con il gruppo francese.
Nonostante esistano dei significativi ostacoli a un accordo, in una intervista rilasciata la quotidiano britannico “Financial Times“, Manley ha dichiarato che Fca è ancora “interessata a sentire” Renault, aggiungendo che una fusione offre “sinergie significative” e che “la logica industriale che era presente in precedenza, c’è ancora“. “Se le circostanze dovessero cambiare, allora forse i sogni si incontrano e le cose possono accadere”, ha aggiunto il manager precisando però che Fca ha in ogni caso “un solido futuro come azienda indipendente”.
Un appeal speculativo che resta alto e che sostiene i due titoli in Borsa: sul Ftse Mib Fca sale di oltre il 2% e rimette nel mirino quota 12 euro, mentre sul Cac40 l’azione Renault preme sull’acceleratore, mostrando una crescita di oltre il 3% a quota 51,31 euro.
I commenti di Mike Manley arrivano dopo i rumors si erano riaccesi nel fine settimana. Secondo quanto riportato da “Wall Street Journal” i top manager di Nissan e Renault starebbero cercando di trovare la quadra e raggiungere un accordo per rinegoziare gli assetti della loro alleanza per riaprire le porte alla fusione con il gruppo italo-americano dell’auto.
I due gruppi starebbero cercando di trovare un certo equilibrio nei pesi della partnership e delle partecipazioni incrociate per riprendere i negoziati interrotti bruscamente a giugno con Fca. Nissan, secondo quanto il Wsj spiega di avere appreso dalle e-mail, vuole che Renault riduca la sua quota del 43,4% nella società giapponese che ha solo il 15% di azioni e senza voto in quella francese. È una mossa strategica che permetterebbe di riequilibrare l’azionario tra le due case automobilistiche e che servirebbe a mettere fine a tensioni di lunga data sulla struttura dell’alleanza.
La scorsa settimana Fca ha presentato al mercato i conti del secondo trimestre archiviati con un utile netto delle continuing operation a 0,8 miliardi di euro, l’utile netto adjusted a 0,9 miliardi di euro, l’EBIT adjusted a 1,5 miliardi di euro e margine al 5,7%.
“Sulla base dei forti risultati del secondo trimestre e delle iniziative attuate per mantenere questo slancio positivo, restiamo fiduciosi sul raggiungimento dei nostri obiettivi per il 2019”, dichiara il ceo Mike Manley. “Continua la forte performance in Nord America e in LATAM. La robusta domanda per i nostri nuovi prodotti ed i passi compiuti per gestire con disciplina le nostre attività hanno generato la spinta per conseguire i target del 2019”.