FCA come Volkswagen. Autorità USA depositano causa per violazione leggi su emissioni
Confermate le indiscrezioni, il Dipartimento di giustizia statunitense (DOJ), per conto dell’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA), ha depositato una causa civile in cui accusa Fiat Chrysler di aver utilizzato un software per bypassare i controlli sulle emissioni nei veicoli diesel. In rosso dello 0,73% a Milano, il titolo FCA sul Nyse segna un -3,95%.
Secondo l’accusa, la casa guidata da Sergio Marchionne avrebbe installato dispositivi non dichiarati nei veicoli diesel nel 2014-2016. La causa è un passo procedurale che potrebbe portare, come già accaduto nel caso di Volkswagen, ad un accordo con le autorità.
A gennaio, Fiat era stata accusata di aver utilizzato software illegale per consentire emissioni in eccesso su 104.000 Jeep Grand Cherokees e Dodge Ram 1500 nel 2014-2016. La multa massima era stata quantificata in 4,6 miliardi di dollari.
L’accusa è di aver utilizzato un “software della cui esistenza i regolatori non furono avvertiti durante l’iter delle certificazioni e che quei veicoli contengono defeat device”. Nel caso specifico, sarebbero stati montate “almeno” otto funzioni software “non comunicate nella domanda di certificazione di conformità” che hanno portato al rispetto degli standard nel corso dei test.
Se VW aveva ammesso di aver alterato i test, Fiat Chrysler nega ogni addebito dicendosi disponibile ad aggiornare il software. FCA US in una nota di è detta “delusa” del provvedimento del DOJ annunciando di volersi difendere “con vigore”.
FCA US ha sviluppato aggiornamenti al software “che crediamo risolvano la questione sollevata dall’EPA e dal CARB (California Air Resources Board, ndr)”. “Nonostante questa causa, la società conferma di voler cooperare con l’EPA e la CARB per risolvere le tematiche avanzate dalle due agenzie in maniera veloce ed amichevole”.