Notizie Notizie Italia Fca: analisti positivi dopo vendite Usa, per Mediobanca prossimi catalyst trimestrale e fronte M&A

Fca: analisti positivi dopo vendite Usa, per Mediobanca prossimi catalyst trimestrale e fronte M&A

4 Luglio 2018 11:57

Giornata senza verve per Fca a Piazza Affari, con il titolo che mostra un ribasso di circa lo 0,5% a 16,252 euro ad azione (+8,85% il saldo da inizio anno in Borsa). All’indomani dei dati sulle vendite di auto negli Stati Uniti per il mese giugno, si pronunciano gli analisti che confermano la view positiva sul titolo. Ieri il gruppo ha comunicato che nel mese di giugno Fca Us ha venduto 202.264 veicoli, in crescita dell’8% rispetto a un anno prima. Le vendite sono state spinte dai brand Jeep (+19%) e Ram Truck (+6%). Per quanto riguarda sempre il mese passato, si tratta del dato migliore in 14 anni.

Cosa dicono gli analisti

Banca Imi, che ha un rating buy e un prezzo obiettivo di 24,5 euro, scrive in un report: “Consideriamo positivamente i dati relativi alle vendite negli Stati Uniti poiché confermano il riposizionamento di successo dell’azienda nel canale retail e sul segmento auto a maggior valore aggiunto”. Anche Banca Akros, che mantiene il rating buy su Fca e una valutazione di 25 euro, sottolinea l’andamento positivo delle vendite di Fca Us a giugno, mettendo in evidenza che “i marchi vincenti sono stati Jeep e Ram, con i quali Fca registra i margini più alti. Bene anche Alafa Romeo”.

Anche Mediobanca Securities conferma la raccomandazione “outperform” e target price di 22,7 euro sul titolo del gruppo guidato da Sergio Marchionne. E al di là delle indicazioni arrivate ieri da oltreoceano, gli esperti di piazzetta Cuccia si concentrano sui prossimi catalyst per il titolo del gruppo italo-americano. “Tra i catalizzatori i risultati del secondo trimestre 2018 ed eventuali operazioni di M&A, come riportato di recente dalla stampa, potrebbero aggiungere ulteriore appeal”. Fca alzerà il velo sui risultati del secondo trimestre dell’anno il prossimo 25 luglio. In attesa dei risultati, secondo il consensus Bloomberg, i ricavi dovrebbero attesrasi a 28,37 miliardi di eurio, mentre l’utile netto rettificato è visto a quota 1,29 miliardi.

Il faro dell’M&A….
Parlando di possibili operazioni di M&A, il riferimento è ai rumor riportati venerdì scorso dall’AsiaTimes, secondo cui Hyundai potrebbe lanciare un’offerta su Fca nel periodo che intercorre tra questa estate e l’assemblea del 2019 (ossia prima che Sergio Marchionne lasci le redini del gruppo). La stessa fonte aggiungeva anche che il fondo attivista Elliott (azionista in Hyundai) spingerebbe in questa direzione. Ipotesi che è già stata smentita dal gruppo asiatico.
Bisogna, tuttavia, rciordare che il nome di Hyundai era già circolato in passato e in quella occasione gli analisti di Equita avevano già sottolineato che dal punto di vista industriale (geografico e di prodotto) le due realtà sarebbero integrabili, creando un gruppo che si avvicinerebbe a 10 milioni di veicoli. “Riteniamo che un’eventuale proposta non possa comunque arrivare prima che venga definita l’indagine per il dieselgate in Usa e compresi gli eventuali effetti secondari”, concludono da Equita.