Notizie Dati Macroeconomici Eurozona si prepara a chiudere il peggior trimestre da uscita recessione

Eurozona si prepara a chiudere il peggior trimestre da uscita recessione

16 Dicembre 2019 11:11

Si estende anche all’ultimo mese dell’anno il malessere dell’Eurozona, che si prepara a chiudere il peggiore trimestre dal 2013. Dalla lettura preliminare dei dati Pmi (Purchasing Managers Index), l’economia della zona euro di dicembre non è riuscita a riprendere slancio, concludendo un quarto trimestre segnato dal più debole aumento della produzione dalla seconda metà del 2013, periodo in cui l’economia fuoriuscì dalla recessione. Guardando i singoli paesi, la Francia ha continuato a fornire la spinta principale per la crescita dell’area, mentre la Germania è rimasta in lieve recessione, alimentata dall’accentuata contrazione manifatturiera. Nel resto della regione la crescita ha continuato a registrare l’andamento più lento in sei anni.

 

Cosa dicono gli ultimi dati
La recessione della manifattura nell’Eurozona si è accentuata, tuttavia il settore terziario ha mostrato segnali di recupero. In particolare, l’indice Pmi manifatturiero, calcolato dall’istituto Ihs Markit, si è attestato a dicembre a 45,9 punti, in calo dai 47,4 punti di novembre. Si tratta del livello più basso degli ultimi 86 mesi. L’indice Pmi servizi invece è migliorato, passando da 51,9 a 52,4 punti. L’indagine di dicembre conclude questo quarto trimestre segnando il più debole tasso di crescita della produzione da quando l’economia è uscita dalla fase recessione nella seconda metà del 2013.

Anche se in aumento rispetto ai minimi registrati in tarda estate ed in autunno, la fiducia sulle prospettive future registrata a dicembre è leggermente diminuita, continuando ad indicare uno dei valori più bassi dal 2013. Le preoccupazioni delle aziende si sono ancora una volta concentrate sulle incertezze geopolitiche, inclusi i disagi relativi alla Brexit e alle guerre commerciali degli Stati Uniti, unitamente a timori più generali di un rallentamento della crescita economica globale nel prossimo 2020.

“L’economia dell’Eurozona conclude il 2019 impantanata nel periodo peggiore dal 2013, con le imprese che fanno fronte alle difficoltà di una domanda quasi stagnante e alle negative prospettive per l’anno prossimo – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso Ihs Markit – Per il quarto mese consecutivo l’economia ha ingranato una marcia ridotta, il Pmi infatti ha indicato un tasso trimestrale di crescita del Pil di appena lo 0,1%. Sono stati quasi assenti i segnali di un imminente miglioramento”. Dopo questi dati, ora si attende l’indice Ifo, in uscita mercoledì 18 dicembre. L’indice, che misura la fiducia delle imprese tedesche, darà un’ulteriore suggerimento di come si concluderà il 2019 e si entrerà nell’anno nuovo.

Si ricorda che il Pmi (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende del paese per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.