Eurozona: crescita rimane sostenuta ma si riduce rispetto al record di inizio anno
Perde vigore la crescita dell’Eurozona. A febbraio il tasso di espansione dell’attività economica si mantiene a un ritmo sostenuto, ma rallenta rispetto al record in quasi 12 anni registrato a gennaio, registrando cali più forti del previsto sia nell’attività manifatturiera che in quella servizi. Tuttavia, i valori del Pmi, sui massimi a sette anni, indicano nei primi due mesi del 2018 un’espansione dell’economia a un tasso trimestrale dello 0,9%. “Anche se il tasso di espansione rimane notevole, perde leggermente vigore a febbraio la crescita dell’Eurozona, ponendo comunque la regione in lizza per il miglior trimestre in quasi 12 anni“, ha commentato Chris Williamson, chief business economist presso Ihs Markit.
Secondo la lettura preliminare di febbraio, l’indice Pmi Markit dell’Eurozona è sceso da 58,8 a 57,5 punti. Nel dettaglio, il Pmi manifatturiero si è attestato a 58,5 punti, in calo rispetto ai 59,6 punti di gennaio e sotto le attese degli analisti pari a 59,2 punti. Stesso discorso per il Pmi servizi che è scivolato a 56,7 punti dai 58 punti di gennaio(consensus fermo a 57,7 punti). Il settore dei servizi sta riportando i tassi di crescita più alti in sette anni mentre la prestazione manifatturiera rimane tra le più forti osservate in oltre venti anni di storia dell’indagine. “Resta però da vedere – precisa l’esperto di Ihs Markit – se tale crescita continuerà a rallentare durante i prossimi mesi”. L’incremento
dell’ottimismo circa l’anno prossimo, che ha raggiunto per la seconda volta tassi record, suggerisce che le aziende prevedono come il rallentamento avrà vita breve.
A livello nazionale, la crescita in Germania ha indicato il valore minimo in tre mesi, mentre il Pmi composito della Francia ha indicato il ritmo più debole in quattro mesi. In entrambe in casi, tuttavia, i valori del Pmi hanno registrato forti livelli di crescita, vicini al tasso record in sette anni. Allo stesso tempo, il ritmo di espansione dell’attività economica del resto dell’Eurozona è anch’esso diminuito, nonostante abbia continuato a registrare il secondo valore di espansione più alto in quasi 12 anni.