Eurozona: attività manifatturiera tra le maggiori dal 2011, in Italia il valore più alto in sei anni e mezzo
L’attività manifatturiera nell’Eurozona aumenta ancora, accelerando il passo ad agosto. Secondo i dati definitivi diffusi oggi da Markit Economics l’indice Pmi manifatturiero, che misura il sentiment dei direttori di acquisto delle principali aziende europee, si è attestato ad agosto a 57,4 punti dai 56,6 di luglio, eguagliando il valore record degli ultimi 74 mesi registrato in giugno. Il Pmi è rimasto così al di sopra della soglia di 50 punti, che indica un’economia in espansione, per il cinquantesimo mese consecutivo. L’espansione è stata guidata dal triangolo Germania, Paesi Bassi e Austria.
Guardando nel dettaglio dei singoli paesi, il Pmi dell’Austria e dei Paesi Bassi ha raggiunto il valore record in 78 mesi, con il tasso di crescita riportato dalla Germania tra i maggiori registrati da inizio 2011. Le altre nazioni hanno osservato ad agosto migliori condizioni operative, in particolare Italia, Irlanda e Francia. La Grecia, pur osservando un’accelerazione al tasso maggiore in nove anni, rimane in coda. Solo la Spagna ad agosto ha riportato un rallentamento del tasso di miglioramento.
Italia: attività manifatturiera al valore più alto in sei anni e mezzo
L’economia manifatturiera italiana ha osservato una forte accelerazione della crescita, con l’indice Pmi manifatturiero che si è attestato ad agosto a 56,3 punti, il livello più alto degli ultimi sei anni e mezzo, dal valore di luglio di 55,1 punti. Sia la produzione che i nuovi ordini hanno mostrato forti tassi di incremento e tra quelli più veloci osservati da inizio 2011. “Il robusto tasso di crescita del settore – ha commentato Phil Smith, Principal Economist presso IHS Markit – riflette l’aumento della domanda sia nazionale che estera che ha incentivato la produzione e i livelli occupazionali”.
Tuttavia, nonostante i positivi risultati dell’indice principale, l’ottimismo delle aziende manifatturiere circa l’attività futura ha mostrato un ulteriore indebolimento al valore più basso in oltre due anni e mezzo (sui minimi da dicembre 204). Nonostante sia ancora positivo, l’ottimismo si è indebolito in cinque degli ultimi sei mesi. “L’indice di previsioni future – continua Smith – è diminuito al valore più basso in 32 mesi suggerendo che l’attività potrebbe rallentare durante la fine del 2017 e il 2018”.