Eurozona: attività manifatturiera sui massimi a oltre 6 anni, sale pressing Bce per avvio tapering
All’inizio dell’ultimo trimestre si conferma il trend di crescita dell’attività manifatturiera nell’Eurozona, che sale sui massimi a oltre sei anni e mezzo. Francia e Germania, le due maggiori economie della zona euro, hanno guidato la ripresa, superando comodamente le altre nazioni. “Sino ad ora l’economia dell’Eurozona ha avuto un buon anno e i segnali indicano che questa tendenza si è mantenuta all’inizio dell’ultimo trimestre del 2017 – ha commentato Andrew Harker, associate director presso IHS Markit – Con l’approssimarsi della fine dell’anno pare che il tasso di espansione si stia stabilizzando sul valore di incremento del Pil dello 0,7% registrato nel terzo
trimestre”. Alla luce di questa performance, diventa più probabile nella riunione di giovedì che la Bce annunci la sua intenzione di ridurre il suo programma di acquisto titoli per il 2018, il cosiddetto tapering.
Secondo la lettura preliminare, l’indice Pmi (Purchasing Managers Index) manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a ottobre a 58,6 punti, in aumento rispetto ai 58,1 punti di settembre, e sopra le attese degli analisti che si aspettavano invece un calo a 57,6 punti. Si tratta dei livelli massimi degli utlimi 80 mesi. In calo invece l’indice Pmi servizi che è sceso a 54,9 punti dai 55,8 punti del mese prima e contro i 55,6 punti stimati dal mercato. La crescita della produzione del settore manifatturiero ha continuato a superare in velocità quella del terziario, grazie a un aumento più rapido degli ordini in entrata, che hanno toccato un valore record di espansione in quattro mesi. “Pare che le aziende campione non siano state eccessivamente colpite dal recente rafforzamento dell’euro”, ha sottolineato il rapporto.
Il fattore chiave dell’ultima indagine è stato l’aumento accelerato delle assunzioni del settore privato, segnando peraltro il più forte tasso di crescita occupazionale in più di dieci anni. Le aziende del settore terziario hanno indicato un record di assunzioni in sette mesi, mentre quelle del manifatturiero hanno registrato il record
assoluto da giugno 1997, data d’inizio dell’indagine. Ha invece rallentato a ottobre la fiducia delle aziende campione. Sia nel settore manifatturiero che in quello terziario si è registrata una riduzione dell’ottimismo, ma in entrambi i casi le aziende sono rimaste fortemente fiduciose sulle previsioni di andamento dell’attività nei prossimi 12 mesi. Per quanto riguarda infine i prezzi, all’inizio del quarto trimestre, le pressioni inflazionistiche hanno continuato ad aumentare. Le aziende monitorate hanno indicato il più rapido incremento dei prezzi di acquisto in sei mesi e, ad ottobre, ambedue i settori manifatturiero e terziario hanno indicato un inasprimento dei tassi di inflazione.
“I dettagli sottostanti forniscono un sufficiente incoraggiamento per un altro robusto inizio di trimestre – ha commentato Bert Colijn, senior economist Eurozone di ING, che prevede ormai un annuncio quasi scontato del tapering da parte della banca centrale dell’Eurozona nella riunione di giovedì: “Ciò è in linea con il messaggio della Bce nelle ultime settimane, il che dimostra che l’istituto ha fiducia di raggiungere il suo obiettivo”.
Si ricorda che il Pmi (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.