Europa poco mossa sotto la parità dopo i prezzi alla produzione tedeschi
Chiusura poco mossa ma perlopiù sotto la parità per la maggior parte degli indici europei, al termine di una settimana in cui abbiamo assistito ad un incremento della volatilità.
Al momento, acquisti invece a Wall Street, con l’indice Nasdaq 100 che festeggia nuovi massimi storici, mentre l’indice S&P 500 rimane più timido.
Dall’agenda macro sono giunti i dati americani sulle vendite case esistenti, in calo dell’1% e inferiori alle stime, e l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan, in aumento a 78,8 punti, al di sopra delle attese degli economisti.
In giornata sono stati pubblicati anche i prezzi alla produzione tedeschi, in calo oltre le attese (-1,2% m/m e -8,6% a/a), ma anche le vendite al dettaglio del Regno Unito, crollate del 3,2% a dicembre, molto peggio del consensus.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 19 gennaio 2024
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 archivia gli scambi in calo dello 0,12%, mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, chiude la seduta in rosso dello 0,22% a 30.283 punti.
Deboli anche il Dax tedesco (-0,07%), ma anche l’Ibex35 spagnolo (-0,22%) e il Cac40 francese (-0,4%)
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Banca Monte Paschi Siena (+1,5%), Banca Mediolanum (+1,35%), A2a (+1%) e Italgas (0,86%).
Al contrario, vendite su Leonardo (-2,6%), Interpump Group (-1,9%) e Amplifon (-1,4%), in scia al giudizio “underperform” di Exane.
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Andamento Spread Btp / Bund
In calo i rendimenti obbligazionari, sia in Europa sia negli Usa. Lo spread Btp-Bund con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 3,86% e quello del Bund al 2,34%, mentre i Treasury decennali salgono al 4,16%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, cambio euro/dollaro poco mosso a 1,088, mentre il dollaro/yen risale a 141.
Tra le materie prime, il Petrolio Brent frenato dal dollaro forte e dall’avversione al rischio che compensano le preoccupazioni per l’escalation delle tensioni in Medio Oriente, compresi i continui attacchi alle navi nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi.
Volatilità anche sul prezzo dell’oro.
Gli appuntamenti da monitorare settimana prossima
La prossima settimana sarà ricca di diversi ed importanti dati macroeconomici, ma l’evento clou è atteso per giovedì, giorno in cui è in agenda la riunione di politica monetaria della Bce, che non dovrebbe apportare modifiche sui tassi di interesse.
Sempre sul fronte Banche centrali, in settimana (martedì) si riunirà anche la Bank of Japan.
Sul fronte macro, il dato principale sarà la lettura preliminare del Pil Usa del quarto trimestre 2023 e il deflatore PCE, la misura di inflazione preferita dalla Fed.
Da monitorare anche le letture preliminari degli indici PMI manifatturiero e servizi delle principali economie mondiali.
Infine, prosegue la tornata di conti trimestrali a Wall Street, con focus sul settore tecnologico in quanto pubblicheranno i conti Intel, Netflix, Tesla.
In settimana partirà anche la carrellata dei risultati trimestrali anche a Piazza Affari con i conti di STM attesi per giovedì prima dell’apertura.