Europa ferma: crescita stagnante e in possibile peggioramento nei prossimi mesi
L’Europa è ferma. La sua crescita rimane in acque stagnanti e potrebbe anche peggiorare nei prossimi mesi. Dipenderà anche da come si evolverà la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che potrebbe coinvolgere anche il Vecchio Continente. E’ questo il quadro, poco roseo, che emerge dalla lettura preliminare degli indici Pmi (Purchasing Managers Index), calcolati dall’istituto IHS Markit.
In particolare, l’indice Pmi Composito dell’Eurozona si è attestato a maggio a 51,6 punti, evidenziando solo un marginale aumento dai 51,5 di aprile. I deboli valori fanno apparire il livello di crescita del secondo trimestre
insignificante quanto quello del primo trimestre e tra i più bassi da metà 2013. Il manifatturiero ha ancora una volta riportato condizioni più difficili, con la produzione in calo per il quarto mese consecutivo. E infatti il Pmi manifatturiero è sceso da 47,9 a 47,7 punti, deludendo le attese degli analisti che si aspettavano un miglioramento a 48,1 punti.
Si ricorda che il Purchasing Managers Index è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende del paese per testare le opinioni sull’andamento del comparto e un valore superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.
In calo più del previsto anche il settore terziario dell’Eurozona, con il Pmi servizi che a maggio è sceso a 52,5 punti dai 52,8 punti di aprile (conensus pari a 53 punti).
“A maggio, l’economia dell’Eurozona resta ferma in acque stagnanti – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit – Crescono dunque i segnali che in questo secondo trimestre si riuscirà a raggiungere una crescita solo modesta”. Allo stato attuale il Pmi sta indicando una crescita del Pil dell’Eurozona di appena lo 0,2%. Non solo. L’ulteriore peggioramento dell’ottimismo circa l’attività dell’anno prossimo, suggerisce che nei prossimi mesi la situazione economica possa ancora peggiorare. Come motivo di preoccupazione, in particolare è stato citato l’aumento delle guerre commerciali e la sofferenza del settore automobilistico.