Euro sconta risultato elezioni tedesche e rischio ingovernabilità. Azionario sotto stress
Euro-dollaro giù, così come l’azionario asiatico, sulla scia dei risultati delle elezioni federali tedesche che certificano la vittoria dei centristi di Angela Merkel, ma anche il forte successo del movimento populista di estrema destra Alternative fur Deutschland e, in generale, il collasso dei partiti principali che hanno formato la Grosse Koalition. Il tonfo dei voti non riguarda solo i centristi dell’alleanza CDU-CSU (di Merkel), che hanno incassato il peggior risultato dal 1949 con il 33% appena dei voti, ma i socialdemocratici di Martin Schulz, che con il 20,5% dei voti scivolano al minimo, anch’essi, del Dopoguerra.
Boom per il partito di estrema destra Alternative fur Deutschland, che si è assicurato il 12,6% dei voti e che sarà il primo partito di estrema destra a entrare nel Parlamento tedesco dalla Seconda Guerra Mondiale.
Il rischio ingovernabilità è confermato dal fatto che stavolta i socialdemocratici non daranno il loro assist alla cancelliera, e che, allo stato attuale delle cose, il Parlamento tedesco risulterebbe piuttosto frammentato.
I centristi del CDU-CSU si aggudicherebbero infatti 238 seggi, i socialdemocratici 148, l’AfD 95, i liberali 78, Linke 66, i Verdi 65.
Ma l’euro non è certo l’unica valuta che sconta i timori legati al rischio di ingovernabilità.
Focus sul kiwi, anch’esso zavorrato dopo che i risultati del voto in Nuova Zelanda hanno messo in evidenza come le trattative per formare una coalizione di governo potrebbero protrarsi per settimane.
La valuta ha sofferto un calo di circa 1 punto percentuale a $0,7270, scontando l’incapacità del partito di governo di ottenere la maggioranza, dopo aver testato lo scorso 20 settembre il massimo dell’ultimo mese e mezzo a $0,7435.
Tra le altre valute, perde lo yen. La moneta sconta i rumor secondo cui, in occasione delle elezioni anticipate in Giappone, il premier Shinzo Abe rilancerà la politica economica dell’Abenomics, proponendo un pacchetto di stimoli del valore di due trilioni di yen.
Tornando all’euro, così ha commentato il suo trend a Reuters Daisuke Karakama, responsabile economista di mercato presso Mizuho Bank, a Tokyo.
“Il mercato ha reagito (alle elezioni tedesche) vendendo euro e scontando il rischio che Merkel sia costretta a far fronte a non poche difficoltà per creare una coalizione. Tuttavia, l’euro stava già perdendo terreno a causa dell’incertezza sulla Bce (che inizialmente ha portato i trader a scommettere sul tapering, ribadendo tuttavia contestualmente anche che la politica monetaria rimane ultra accomodante)”.
L’euro ha perso fino a $1,1906, per poi ridurre le perdite a $1,1930, ben lontano dal record degli ultimi due anni e mezzo testati lo scorso 8 settembre, a $1,2092.
Elliot Hentov responsabile policy and research – official institutions EMEA di State Street Global Advisors, sottolinea inoltre che: “la Germania è diventata meno prevedibile e i mercati dovrebbero tenerne conto. Il successo di Alternativa per la Germania (AfD), partito populista di estrema destra, ha cambiato le carte in tavola per la Merkel, eliminando le tradizionali opzioni di coalizione di Governo. Merkel si trova ora a sperimentare per la prima volta nella storia tedesca una coalizione formata da tre forze politiche (senza contare il partito Unione Cristiano-Sociale bavarese – CSU) e ciò richiederà maggiore coordinazione e più trattative. Inoltre, il divario politico tra i partiti è ancora elevato e sia i Verdi (Allenza 90) sia il Partito Democratico Libero (FDP) molto probabilmente saranno degli alleati difficili. Di conseguenza, qualsiasi coalizione governativa difficilmente riuscirà ad agire con rapidità o a mantenere quella stabilità che ha sempre contraddistinto la Germania. Questa non è stata una buona serata né per Merkel né per Macron”.
Così commenta l’esito delle elezioni Paul Hatfield, Global Chief Investment Officer di Alcentra (BNY Mellon IM):
“I mercati non si aspettavano grandi sorprese da queste elezioni, ma il risultato sorprendentemente elevato del voto a favore del partito di estrema destra AfD rappresenta uno scossone. Non credo comunque che assisteremo a un aumento significativo della volatilità di breve termine, data la reazione sottotono degli investitori a molti dei recenti shock politici. Potrebbe però indebolire la mano della Merkel nella coalizione e avere un impatto sui negoziati della Brexit. I mercati si aspettavano che queste elezioni permettessero ad una cooperazione Merkel-Macron di fornire ulteriore sostegno all’euro con conseguenti vantaggi per i mercati azionari europei, ma il coinvolgimento dell’AfD adesso potrebbe condizionarla. Recentemente i bund tedeschi erano stati più allineati ai treasury americani e questa tendenza sembrava destinata a continuare, ma questo risultato potrebbe far si che la differenza di rendimento duri un po’ più a lungo “.