Euro riagguanta $1,23 dopo minute Bce. Sell-off del dollaro sullo yen, investitori giapponesi in ritirata dagli Usa?
La pubblicazione delle minute delle Bce getta ancora più nello scompiglio i mercati finanziari. Dopo aver inizialmente sbandato, puntando ulteriormente verso il basso, l’euro torna a salire e riagguanta la soglia di $1,23.
Le minute della Bce, d’altronde, hanno dato in parte ragione a chi ritiene che i tempi siano ormai maturi per un ritiro del Quantitative easing e per un suo stop definitivo a settembre di quest’anno.
“Alcuni componenti (del consiglio direttivo) hanno manifestato il desiderio di cancellare l’orientamento accomodante del (piano QE) dal comunicato del Consiglio direttivo, per riflettere in modo tangibile la maggiore fiducia nel processo sostenuto di aggiustamento dell’inflazione”, si legge nei verbali relativi alla riunione della Bce dello scorso 25 gennaio.
Allo stesso tempo, i verbali hanno segnalato anche che “la conclusione (del Consiglio direttivo) è stata che un tale aggiustamento è prematuro e non ancora giustificato da una fiducia più solida”.
Nonostante tale precisazione, l’euro è tornato a salire, a fronte di un dollaro che sta continuando a ritracciare, soprattutto nei confronti dello yen.
Il rapporto dollaro-yen ha bucato la soglia dei JPY 107, rispetto ai JPY 107,78 della sessione di ieri.
Il ribasso è notevole, pari all’1% circa ed è alimentato dal dietrofront dei tassi sui Treasuries che, dopo essere balzati a nuovi record a seguito della pubblicazione delle minute della Fed, fanno dietrofront. Ma il calo del dollaro, spiega a MarketWatch Sireen Haraji, strategist del forex presso Mizuho, si spiega anche con la pubblicazione di dati che hanno confermato come gli investitori giapponesi abbiano venduto azioni e titoli di stato esteri per la seconda settimana consecutiva. “E’ questo – ha fatto notare Haraji – che sta pesando sul dollaro”.
Un’altra spiegazione dell’appetibilità dello yen, ricorda Marshall Gittler, responsabile strategist presso ACLS Global, è che la “valuta reagisce come al solito al calo dei mercati azionari” visto che, “in queste situazioni, gli investitori giapponesi tendono ad aumentare le loro operazioni di hedging sul valutario, rendendo lo yen una valuta rifugio”.