Notizie Notizie Mondo Euro, per JP Morgan un anno perso. Ma strategist Aviva Investors positivi: farà meglio anche per minore rischio Italia

Euro, per JP Morgan un anno perso. Ma strategist Aviva Investors positivi: farà meglio anche per minore rischio Italia

23 Agosto 2018 13:06

Euro-dollaro osservato speciale: qual è l’outlook per la moneta unica? Dopo aver iniziato il 2018 segnando un forte rally, l’euro è stato tramortito sia dalla crisi valutaria esplosa in Turchia, che dalle preoccupazioni per il futuro dell’Italia, in vista del Def e della legge di bilancio. Il sell off che la scorsa settimana ha portato la valuta a cadere al minimo in 14 mesi, fa notare tuttavia un articolo di Bloomberg, potrebbe essere stato eccessivo. Il pessimismo è stato infatti tale, che ora potrebbe essere il momento di riposizionarsi sull’euro. E’ questo, almeno, quanto pensano gli analisti di Aviva Investors citati nell’articolo.

Gli esperti puntano sulla prospettiva di un rafforzamento della crescita nell’Eurozona e sulla riduzione del rischio politico. Così a Bloomberg James McAlevey, gestore di fondi presso Aviva:

Se volevate essere long sull’euro, questo è il momento giusto per pensarci. Siamo ancora positivi sulla crescita europea, e prevediamo una ripresa un po’ più sincronizzata alla fine di quest’anno, e non solo degli Stati Uniti. L’euro dovrebbe fare meglio per diverse ragioni: i surplus delle partite correnti, il calo del rischio in Italia etc”.

Da segnalare che, nella giornata di ieri, l’euro ha testato il massimo in due settimane, salendo fino a $1,1623, beneficiando di alcuni numeri che hanno mostrato come i salari dell’Eurozona stiano salendo. Le rinnovate aspettative sulla ripresa dell’inflazione hanno portato i trader a scommettere ancora di più sulla decisione della Bce di staccare la spina del QE alla fine dell’anno.

Il bilancio dall’inizio del 2018 rimane tuttavia negativo: la moneta ha perso più del 3% nei confronti del dollaro, dopo il “rally stellare” del 14% che ha caratterizzato il 2017. Le sue flessioni, ricorda l’articolo, hanno portato diversi strategist che hanno partecipato a un sondaggio di Bloomberg a rivedere al ribasso il target di fine anno, da $1,27 di marzo a $1,18.

Ma sia McAlevey che il suo collega Jub Hurren, gestori di una società (Aviva) che gestisce asset in tutto il mondo per un valore di 352 miliardi di sterline, sono concordi nel ritenere che sia arrivato il momento di riconsiderare il pessimismo prezzato negli asset europei:

“Che si tratti di forex o di qualsiasi altra cosa, il sentiment è estremamente negativo nei confronti degli asset europei – ha detto Hurren – Noi crediamo che sia il momento di iniziare a considerare idee long o di aumentare l’esposizione”.

Meno ottimisti di Aviva Investors sono sicuramente gli strategist di JP Morgan Chase, che hanno definito il 2018 “l’anno perso” per l’euro, e che hanno ridotto l’outlook da $1,20 a $1,12.

Gli analisti di UBS hanno inoltre tagliato le previsioni dello scorso 31 dicembre da $1,25 a $1,20, parlando di “debolezza sorprendente della valuta”.

Nella giornata di ieri, commentando il recupero della valuta europea,  Kit Juckes, strategist del forex presso Société Générale, ha individuato le ragioni del rialzo nel “restringimento dello spread BTP-Bund”, nelle operazioni di “short-covering” e nel “calo dei rendimenti reali Usa”.

Nella sessione odierna l’euro torna preda della debolezza, oscillando sotto la soglia di $1,16, dopo essere sceso nelle ultime ore fino a un minimo intraday di $1,1551;  spread BTP-Bund accelera al rialzo, alle 13.10 circa ora italiana avanza di oltre +1% tornando vicino a 275 punti base, a fronte di tassi decennali al 3,08%.