Euro confuso tra bazooka Bce e bazooka Berlino: Draghi potrebbe annunciare misure più soft?
Euro attendista, a due giorni dalla riunione della Bce di giovedì 12 settembre, che potrebbe riservare non poche sorprese, e soprattutto confermare il lancio del nuovo bazooka monetario targato Draghi & Co, su cui i mercati stanno concentrando le aspettative.
E’ in questo contesto, e sulla scia delle indiscrezioni secondo cui la Germania sarebbe pronta a lanciare un suo proprio bazooka fiscale, attraverso la creazione di agenzie di investimenti pubblici, che la moneta unica oscilla nei pressi di $1,1040, in calo sul dollaro, dopo aver testato nelle contrattazioni asiatiche un massimo intraday di $1,1067.
Ieri le indiscrezioni sulle possibili prossime mosse di Berlino – già emerse nelle ultime settimane, ma rilanciate nelle ultime ore dall’agenzia Reuters – hanno scatenato forti acquisti sull’euro che, a un certo punto, è visibilmente schizzato verso l’alto, prezzando l’arrivo di un piano anti-recessione da parte della Germania.
Marshall Gittler, responsabile strategist presso ACLS, ha spiegato il movimento rialzista anche con il fatto che i rumor hanno portato alcuni operatori a rivedere al ribasso le loro attese sul meeting della Bce. Visto che Berlino stessa sarebbe pronta ad agire per evitare il peggio per la sua economia – ha fatto notare in sostanza Gittler – qualcuno è giunto alla conclusione che la Bce potrebbe decidere di lanciare un bazooka meno imponente, dunque una serie di stimoli monetari meno dovish. Per lo strategist, una tale interpretazione è tuttavia, “prematura”.
Euro pops as Germany mulls shadow budget to circumvent strict debt rules. Govt officials flirting w/idea of setting up independent public entities that would seize historic opportunity of zero borrowing costs and take on new debt to increase investment. https://t.co/GLYJGG5ZX2 pic.twitter.com/T7BRFomQHo
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) September 9, 2019
Anzi, a suo avviso il balzo della moneta unica “anticipa semplicemente quello che sarà un ribasso ancora più forte nella giornata di giovedì”.
Dal canto suo, Morgan Stanley ritiene che la Bce si focalizzerà più sulla necessità di rendere più rigida la curva dei rendimenti, che non su quella di allentare le condizioni applicate sui prestiti.
Di conseguenza, Mario Draghi & Co. potrebbero propendere per un QE (sempre se verrà lanciato) più morbido e su tagli dei tassi più numerosi: l’euro dovrebbe reagire a quel punto, secondo gli analisti della banca Usa, puntando verso il basso nel breve termine, visto che si tratta di una moneta utilizzata per finanziare le operazioni di carry trade.
Ma “la debolezza dovrebbe durare poco – hanno scritto gli analisti di Morgan Stanley – visto che il sell off rendere appetibile l’euro per i long. (D’altronde), più l’euro viene usato come moneta di finanziamento (dei carry trade), più sarebbe probabile un suo rally, nel caso in cui il presentarsi di uno shock sul rischio dovesse portare allo smobilizzo dei carry trade”. Anche il rally, tuttavia, avrebbe breve durata, secondo Morgan Stanley, in quanto, con il suo arrivo alla Bce, Christine Lagarde potrebbe continuare a promuovere la linea dovish di Draghi e lanciare ulteriori misure a favore dell’economia euro.