EssilorLuxottica: Del Vecchio attacca i francesi su governance, il titolo affonda a Parigi
Il colosso dell’occhialeria nato dalla fusione tra Essiolor e Luxottica paga le tensioni a livello di governance dopo l’affondo di ieri di Leonardo Del Vecchio, presidente esecutivo e primo azionista con una quota del 32,5% di EssilorLuxottica (anche se i diritti di voto sono bloccati al 31% del capitale), che ha accusato il vicepresidente esecutivo Hubert Sagnieres di aver creato una situazione di stallo che rende impossibile gestire l’azienda.
Il duro attacco di Del Vecchio contro i partner francesi di Essilor mette al tappeto oggi il titolo EssilorLuxottica. Le azioni sono arrivate a cedere oltre il 5% a quota 99,74 euro alla Borsa di Parigi, sui minimi dalla fusione.
“Fin dalla prima assemblea generale del nuovo gruppo, il 29 novembre, si è comportato come se Essilor avesse rilevato Luxottica”. Lo ha detto Del Vecchio, in un’intervista al quotidiano francese Le Figaro, sottolineando che Sagnieres “ha rotto il patto firmato nel 2017” che prevede uguaglianza di potere tra i due manager.
L’accordo annunciato nel gennaio 2017 prevedeva che Essilor e Luxottica si sarebbero fuse, ma per realizzare le sinergie era prevista la creazione di una holding sopra le due società operative che avrebbe costituito un nuovo team di manager selezionati all’esterno e all’interno dei due gruppi per favorire l’integrazione.
“Essilor e Luxottica sono due imprese straordinarie, che l’anno scorso hanno realizzato profitti senza precedenti. Pensiamo che realizzeremo le sinergie da 400-600 milioni di euro in cinque anni, ma non in tre come annunciato originariamente” ha detto Del Vecchio nell’intervista.
Fusione in bilico dopo solo sei mesi
Il matrimonio tra il colosso delle lenti francese Essilor e quello degli occhiali italiani Luxottica è già in crisi Dopo solo sei mesi dalle nozze. La fusione, che è diventata effettiva lo scorso ottobre, si basava su una governance paritetica tra i due gruppi che sarebbe dovuta durare fino all’approvazione del bilancio 2020.
Ma qualcosa è andato storto. Il problema, spiega Del Vecchio nell’intervista, è che “a partire da gennaio 2018, Sagnieres ha nominato quattro manager chiave, tutti di Essilor, con i quali cerca di gestire EssilorLuxottica da solo. Tutti questi manager sono stati assunti con contratti a tempo indeterminato con aumento di stipendio e paracadute d’oro. Questo l’ho saputo solo due settimane fa. Né il consiglio di amministrazione, che ha la competenza di nominare i leader chiave, né io stesso, che avrei dovuto decidere con Sagnieres, siamo stati informati”.
Proprio per questo, secondo Del Vecchio, Sagnieres “ha violato il patto e non possiamo accettarlo, ho fatto delle proposte. Ha detto no a tutto. Per trovare un compromesso, ho persino proposto di nominare due relatori co-investitori, uno di Essilor e uno di Luxottica e anche questo è stato rifiutato”. Del Vecchio ha inoltre specificato che “Delfin sta valutando i modi migliori per garantire la conformità al contratto”.
A differenza di quanto riportato dalla stampa francese, secondo cui Del Vecchio stava cercando di prendere il controllo del colosso quotato alla Borsa di Parigi, l’imprenditore ha precisato che rispetterà i patti. Quando gli è stata proposta la maxifusione italo-francese dell’occhialeria tra Luxottica ed Essilor, Del Vecchio ha detto: “ho avuto fiducia e ho accettato, perché l’operazione è stata fantastica” e ha dato vita a “un leader mondiale in Europa da due aziende perfettamente complementari”, ma “avevo visto un rischio: avere due persone alla guida”.