Notizie Notizie Mondo Escalation tensioni commerciali Usa-Cina, Dow Jones crolla fino -500 punti. Buy su Treasuries e oro

Escalation tensioni commerciali Usa-Cina, Dow Jones crolla fino -500 punti. Buy su Treasuries e oro

4 Aprile 2018 16:45

Donald Trump e il segretario al Tesoro Usa Wilbur Ross cercano di placare le ansie sui mercati, ma invano.

L’azionario globale torna a essere tartassato dalle vendite e gli investitori si rifugiano tra gli asset considerati rifugio, come Treasuries e oro. I tassi sui Treasuries a 10 anni scendono così di due punti base, al 2,75%. Oggetto di acquisti sono anche i bond percepiti come i più sicuri in Europa: il risultato è che i tassi sui Bund a 10 anni cedono allo 0,49%, al minimo in 12 settimane, mentre quelli britannici segnano una flessione all’1,359%, al valore più basso in quasi 11 settimane.

Si mette in evidenza il trend rialzista dell’oro, per l’appunto, con le quotazioni che salgono dell’1% a $1.346,43 all’oncia, al massimo in più di una settimana.

I timori di un possibile indebolimento dei fondamentali economici a causa dell’acuirsi delle tensioni commerciali fanno precipitare il rame (-2,5% a $2,99 la libbra, calo più forte in otto settimane) e rallentare il Bloomberg Commodity Index (-1% circa a 86 punti).

“Per i mercati, l’incertezza sul commercio rappresenta il principale ostacolo – ha detto intervistato da Bloomberg Charles St. Arnaud, strategist degli investimenti presso Lombard Odier Asset Management, da Londra – A questo punto dobbiamo stare attenti. Il quadro macro non è cambiato ancora in modo notevole. La crescita rimane robusta, a patto che non si scateni una guerra commerciale più forte“.

Giù anche il petrolio, con le quotazioni del contratto WTI che perdono fino a -1,5%, a $62,57 al barile, al minimo in oltre due settimane.

Pesanti i sell off a Wall Street, con il Dow Jones che perde nei minimi intraday fino a -500 punti, per poi ridurre le perdite. A zavorrare il listino è soprattutto Boeing che, con un crollo superiore a -4%, incide sulla perdita dell’indice delle blue chip per 100 punti circa.

Flessioni nell’ordine dell’1% per lo S&P 500 e il Nasdaq Composite Index: quest’ultimo è vicino a rompere la media mobile in 200 giorni e a scivolare in una fase di correzione.

Spotify, sbarcata in borsa ieri, cede più del 5%; sotto pressione i titoli FANG, con Facebook -3,5% e Amazon -2,10%. 

Intanto Canton Fitzgerald dirama una nota in cui scrive che “il team di strategist di Canton ritiene che il mercato stia reagendo in modo eccessivo a un contrattacco (quello cinese) comunque atteso”. Gli strategist “non sono sorpresi da queste tariffe, visto che si tratta di una risposta proporzionata e mirata”.

Qualche ora dopo la notizia dell’imposizione di nuove tariffe punitive Usa su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di $50 miliardi, Pechino ha risposto con nuovi dazi del 25% su $50 miliardi di beni americani. Nella lista nera, compaiono i semi di soia, le automobili, i prodotti chimici e gli aerei made in Usa.

Il segretario al Commercio Usa Wilbur Ross ha fatto notare che “le tariffe cinesi ammontano a 0,3 punti percentuali del Pil Usa “dunque, è difficile che rappresentino una grave minaccia”. Ma l’azionario, per ora, è sordo alle rassicurazioni.