Equita con il taglio dei tassi punta su risparmio gestito e pmi italiane
Il quarto trimestre si apre con segnali di ottimismo per i mercati azionari globali, sospinti dai tagli ai tassi delle banche centrali e da nuove misure espansive in Cina. Con un’inflazione sempre più sotto controllo e il sostegno delle politiche monetarie, gli investitori iniziano a guardare oltre la volatilità e le incertezze, puntando su settori chiave come tecnologia, sanità e infrastrutture. In un contesto in evoluzione, sull’Italia gli esperti di Equita sottolineano come risparmio gestito e pmi abbiano prospettive molto interessanti.
Il momento positivo dei mercati
I mercati hanno chiuso settembre in positivo, con un incremento dell’1,6%. Questo risultato è stato favorito dall’ottimismo riguardo a un soft landing dell’economia e un’inflazione in calo, più vicina agli obiettivi delle banche centrali. La sorpresa principale è arrivata dalla Federal Reserve, che ha iniziato un ciclo espansivo con un taglio dei tassi di 50 punti base, anziché dei 25 previsti. A questo si è aggiunto l’annuncio di un importante pacchetto di stimoli da parte del governo cinese, volto a contrastare la crisi del settore immobiliare. In particolare, il pacchetto cinese di oltre 450 miliardi di euro ha spinto al rialzo il mercato azionario del Paese, con l’indice MSCI China che ha registrato un guadagno superiore al 20% da metà settembre, portando il P/E 2025 a quota 10x. Le misure coprono vari settori: liquidità, tassi, mercato immobiliare e azionario, oltre al capitale bancario.
I titoli più interessanti in Italia
Per quanto riguarda il panorama italiano, gli esperti di Equita restano positivi sulle mid-small cap, che continuano ad attrarre investimenti istituzionali. I titoli di qualità e growth, come DiaSorin, Campari, Technogym e Reply, offrono interessanti prospettive. Nel settore finanziario, ci aspettiamo che il graduale calo dei tassi di interesse favorisca i titoli del risparmio gestito (i nostri preferiti sono Mediolanum e Fineco), le società meno sensibili ai margini di interesse (come Mediobanca) e le banche con una maggiore quota di ricavi da commissioni (Intesa, Credem). Restiamo costruttivi suifinanziari, leggermente sovrappeso del settore petrolifero (tra i nostri preferiti: Eni, Tenaris, Maire), leggermente sottopeso sulle utilities, selettivi sugli industriali, e neutrali nel settore lusso”, affermano poi da Equita.
Crescita debole ma resiliente
A livello macroeconomico, l’attività economica globale ha mostrato segnali di debolezza, soprattutto nel settore manifatturiero europeo e nell’occupazione statunitense. Tuttavia, la resilienza dell’economia statunitense è confermata dalla stima della FED di Atlanta per il PIL reale del terzo trimestre, rivista al rialzo al +3,1%. In Europa, invece, la crescita del PIL è prevista a +0,3% QoQ (+0,8% YoY), penalizzata dalla debolezza dell’economia tedesca.
La view neutrale sull’equity
La view sui mercati azionari di Equita rimane neutrale, ma con un maggiore ottimismo verso alcuni titoli ciclici, grazie agli stimoli della FED e della Cina. Questo approccio si riflette nell’aggiunta di Tenaris al portafoglio, beneficiaria del ciclo espansivo. Nonostante ciò, la debolezza dei dati macro e alcuni warning aziendali (come Stellantis e Volkswagen) ci spingono a mantenere un approccio selettivo.
Insomma, per concludere l’analisi, il portafoglio attuale mantiene un peso investito del 93,5%, con una valutazione positiva sui finanziari, leggermente sovrappeso del settore petrolifero, con titoli come ENI e Tenaris, restando invece selettivi sulle utilities e neutrali sul settore del lusso.