Equifax e il colossale attacco hacker, leader democratico Schumer: caso disgustoso, come Enron
Si fa sempre più complicata la situazione in cui versa Equifax, dopo il cyberattacco avvenuto nei mesi scorsi che ha messo a rischio i dati sensibili di 143 milioni di utenti circa e che viene considerato tra gli attacchi hacker più aggressivi degli ultimi tempi. Dallo scorso 7 settembre, giorno in cui la società di controllo dei crediti ha comunicato le pesanti violazioni, il titolo ha perso il 32% del suo valore. Ieri l’azione ha ceduto il 2,4%, a fronte di volumi di scambio volati al record storico e anche oggi il trend è al ribasso.
Contro la società si è accanito nelle ultime ore, tra gli altri, anche Chuck Schumer, leader dei democratici al Senato, che ha paragonato Equifax a Enron, l’ex colosso energetico travolto dal default nel 2001 dopo aver rivelato una gigantesca truffa contabile. Di Enron ormai si parla facendo riferimento allo scandalo Enron.
Schumer ha definito il trattamento dei clienti da parte di Equifax “disgustoso”, descrivendo poi l’incapacità della società di proteggere i dati sensibili “estremamente preoccupante”.
Il senatore ha inoltre affermato che il caso Equifax “rappresenta uno degli esempi più vergognosi degli illeciti compiuti da aziende, dai tempi di Enron”.
Intanto nella giornata di ieri, la US Federal Trade Commission (FTC) ha annunciato di aver lanciato una indagine sull’imponente violazione dei dati sensibili di Equifax. La notizia è arrivata con il comunicato del portavoce dell’agenzia, Peter Kaplan, che ha confermato l’avvio dell’inchiesta, “alla luce del forte interesse dei cittadini e dell’impatto potenziale della questione”.
Già nel 2012, Equifax aveva avuto guai con l’FTC, tanto da essere stata costretta a risolvere una causa in cui l’agenzia l’accusava di aver venduto impropriamente i dati sui suoi clienti che erano rimasti indietro nel pagamento dei mutui.
Il caso della massiccia violazione delle informazioni personali dei clienti di Equifax – che ha coinvolto anche cittadini americani che risiedono in Canada e nel Regno Unito – è tanto più inquietante, se si considera che la società monitora la storia creditizia dei consumatori americani, studiando dati strettamente personali inerenti a transazioni in carte di credito, prestiti, mutui e pagamenti in generale che le vengono consegnati direttamente da società finanziarie, banche e creditori, spesso a insaputa dei consumatori stessi.
Detto questo, stando a quanto riporta Reuters, nonostante i titoli si apprestino a soffrire la peggiore flessione settimanale dal luglio del 2001, la maggior parte degli analisti continua a raccomandare il loro acquisto. Su 15 analisti che hanno una copertura su Equifax, quattro la valutano “strong buy”, mentre otto assegnano un rating “buy”. Sono solo tre gli analisti che assegnano una valutazione neutral al titolo.
La crociata contro Equifax è portata avanti anche dalla senatrice americana Elisabeth Warren, che ha deciso di lanciare un’indagine sulle cause all’origine dell’attacco informatico, e che ha proposto anche una normativa per conferire ai consumatori maggiori poteri di controllo sui dati delle loro storie creditizie.
In una lettera a Equifax, la senatrice democratica del Massachusetts, ha scritto che “la società non è riuscita a fornire le informazioni necessarie a descrivere esattamente il modo in cui questa (violazione) è accaduta e come, esattamente, i suoi sistemi di sicurezza non siano riusciti a evitarla” .