Eni: tutto sugli utili 2023 (in calo) e il dividendo. Descalzi torna su Plenitude
Anche per Eni arrivano i conti del 2023, con utili in flesssion, in un contesto “incerto e volatile” caratterizzato dalla flessione dei prezzi del petrolio Brent e del gas. Il preconsuntivo mostra un utile netto 2023 in calo del 66% a 4,74 miliardi di euro rispetto ai 13,89 miliardi di un anno fa e un utile netto adjusted, ossia al netto delle poste non ricorrenti, in calo del 38% a 8,3 miliardi.
Intanto Eni si prepara la Capital Market Day di marzo nel corso del quale verranno presentati i principali target industriali e finanziari a breve/medio e lungo termine.
Eni inizia la seduta in flessione e a un’ora dall’avvio delle contrattazioni è la peggiore del listino, con il titolo che cede l’1,5% circa a 14,39 euro.
I numeri del quarto trimestre 2024
Guardando ai soli risultati del quarto trimestre 2023, l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di 1,64 miliardi di poco al di sopra del consensus Bloomberg a 1,63 miliardi, mentre l’utile netto ha evidenziato un calo del 76% a 149 milioni contro i 627 milioni dell’analogo periodo 2022.
Nonostante la volatilità dello scenario caratterizzato dalla flessione dei prezzi del petrolio Brent (-5% rispetto al quarto trimestre 2022) e del gas (diminuiti del 57% nel mercato europeo) – segnala Eni in una nota – l’utile ante imposte adjusted del quarto trimestre 2023 di 3,2 miliardi (15,1 mld su base annua) evidenzia la robusta performance conseguita dal gruppo grazie alla efficace gestione industriale e alla disciplina finanziari”. Il profitto operativo rettificato è stato pari a 2,77 miliardi di euro rispetto alle attese di 2,97 miliardi di euro.
Il Cane a sei zampe segnala che nel quarto trimestre 2023, la produzione di idrocarburi ha ripreso il trend di crescita raggiungendo 1,71 mln boe/g (meglio delle attese ferme a 1,69 mln), in aumento del 6% rispetto al quarto trimestre ’22. Su base annua la produzione ha raggiunto 1,66 mln di boe/g, il massimo obiettivo di produzione rispetto all’intervallo target annunciato.
Flusso di cassa e debito, l’andamento
Nel quarto trimestre 2023 il flusso di cassa da attività operativa adjusted ante working capital al costo di rimpiazzo è stato di 3,6 miliardi. Si trata di un dato, segnala la società, “superiore agli investimenti organici di 2,4 mld, generando pertanto un free cash flow organico di 1,2 mld”. Nell’ esercizio 2023, il flusso di cassa adjusted è stato pari a 16,5 mld, superiore ai fabbisogni per investimenti pari a 9,2 mld, generando un free cash flow organico di circa 7,3 mld che ha “consentito di remunerare gli azionisti attraverso il pagamento dei dividendi (3 mld) e il programma di acquisto azioni proprie (1,8 mld) e di perseguire strategiche opportunità di portafoglio per accelerare la crescita nel business della decarbonizzazione (2,4 mld), inclusa l’acquisizione di Chalmette negli Stati Uniti, l’incremento della partecipazione in Novamont ottenendone il controllo, e l’acquisto di asset a gas in Algeria”.
Quanto all’indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 31 dicembre 2023 è stato pari a 10,9 mld, in aumento di circa 3,9 mld rispetto al 31 dicembre 2022; con il leverage di 0,20 rispetto a 0,13 al 31 dicembre 2022.
Ceo Descalzi su Plenitude
“Il 2023 è stato per Eni un altro anno di eccellenti risultati, nonostante uno scenario incerto e volatile. Abbiamo conseguito ottimi risultati sia finanziari che operativi, progredendo nella nostra strategia di creazione di valore, di decarbonizzazione e di contestuale garanzia di stabilità e affidabilità delle forniture energetiche”, ha dichiarato il ceo Claudio Descalzi che si è poi soffermato su Plenitude. “Plenitude ha raggiunto i 3 GW di capacità rinnovabile. Entrambi i business già adesso assicurano un contributo economico di circa 1 miliardi di Ebitda ciascuno. Attraverso il recente accordo per l’ingresso nel capitale di Plenitude di un investitore istituzionale, abbiamo dato visibilità al valore di questo business stimato in circa €10 mld rafforzando l’accesso a mezzi finanziari incrementali a sostegno dei nostri piani di crescita”, segnala ancora l’a.d.
Dividendo e outlook 2024: le novità
Intanto ieri sera Eni ha annunciato che il cda ha deliberato di distribuire agli azionisti la terza delle quattro tranche dell’erogazione del dividendo 2023, a valere sulle riserve disponibili, pari a 0,24 euro (su una erogazione complessiva annuale, in luogo del dividendo, pari a 0,94 euro) per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 marzo 2024, con messa in pagamento il 20 marzo 2024. Distribuzione che è in linea con quanto deliberato dall’assemblea dello scorso 10 maggio. Per i possessori di ADRs registrati entro il 19 marzo 2024, quotati alla Borsa di New York e rappresentativi ciascuno di due azioni Eni, la terza tranche dell’erogazione sarà di 0,48 euro per ADR, pagabile l’8 aprile 2024.
Guardando all’outlook 2024, Eni annuncia che le prospettive del business e i principali target industriali e finanziari a breve/medio e lungo termine saranno illustrati nella strategy presentation prevista per il 14 marzo, giorno del Capital Markets Day.