Eni: titolo in calo dello 0,4% dopo i conti. Ebit e produzione in linea. Utile sotto attese
Eni ha pubblicato i conti del secondo trimestre 2019 che hanno visto un calo dei principali aggregati economici trimestre su trimestre. I conti sono sotto le attese in termini di utile, ma in linea su Ebit adjusted e produzione. Confermata la guidance con una crescita della produzione tra il 2% e il 2,5% su base annua allo scenario di budget di 62 $/barile e al netto delle operazioni di portafoglio. Confermata anche la proposta di acconto di dividendo al CDA (19 settembre) di 0,43 per azione. Il titolo cede in Borsa lo 0,4% avvincinandosi al supporto statico dei 14 euro.
Eni ha riportato i conti del secondo trimestre che evidenziano Ebit adjusted a 2.279 milioni, in calo dell’11% a/a, in linea con le attese del mercato. In particolare, la divisione E&P ha fissato l’Ebit adj a 2.140 milioni, in calo del 22% a/a e sotto le attese del 10%. La divisione G&P invece fissa il risultato operativo a 46 milioni (-57% a/a e -23% trim/cons). Infine, R&M e Chimica vedono l’Ebit adj a 48 milioni, sopra le attese del 20% ma sotto i dati 2018 del 28%. L’utile netto adjusted si fissa a 562 milioni (-27% a/a, -41% trim/cons). La produzione rimane stabile a 1.825 mgl di boe/g, in linea con le attese.
Quanto alla divisione E&P, nel secondo trimestre questa ha registrato l’utile operativo adjusted di 2.140 milioni, con una riduzione del 22% rispetto al secondo trimestre 2018. La riduzione si ridetermina in -5%, escludendo dal periodo di confronto il contributo della ex-controllata Eni Norge, oggetto di business combination con Point Resources ai fini della costituzione di Vår Energi, joint venture valutata a equity operativa dall’1/1/2019. Non solo, bisogna anche tenere conto dell’effetto dello IFRS 16 e dell’effetto negativo dello scenario riferito alla flessione del prezzo in dollari del petrolio (-7% per il marker Brent) e dei prezzi spot del gas, quest’ultimi con impatto particolare sulle vendite nei mercati europei, solo parzialmente compensati dall’apprezzamento dello USD vs. EUR (+6%).
Nel secondo trimestre il settore Gas & Power ha registrato l’utile operativo adjusted di 46 milioni, con una flessione del 57% rispetto al secondo trimestre 2018. Una dinamica dovuta principalmente alla rilevazione di oneri in relazione al completamento della ristrutturazione del portafoglio contratti gas long-term e ai minori margini delle vendite di GNL, parzialmente compensati dalla migliorata performance del business retail (+31 milioni) dovuta all’aumento dei clienti, in particolare power in Italia, Francia e Grecia, nonché alla maggiore efficacia/efficienza dell’azione commerciale in Italia.
Nel secondo trimestre 2019 il business Refining & Marketing ha registrato l’utile operativo adjusted di 76 milioni, in ripresa rispetto alla perdita del primo trimestre e in aumento del 25% rispetto al trimestre 2018. La Chimica, al pari dei principali player del settore, ha registrato una performance debole, con perdite adjusted di 28 milioni nel secondo trimestre a causa della flessione del margine del polietilene e delle altre commodity.