Eni, più dividendi e meno investimenti: gli “ingredienti” del piano
Titolo Eni sotto i riflettori a Piazza Affari, con l’arrivo dell’atteso piano 2024-2027. Un business plan che prevede un dividendo in crescita, con un potenziamento della remunerazione agli azionisti, ma che va anche nella direzione della riduzione della spesa per investimenti a 27 miliardi di euro. Poco prima della 14 il Cane a sei zampe ha annunciato ufficialmente al mercato i principali elementi e numeri attorno ai quali si sviluppa il nuovo piano 2024-2027, illustrato oggi nel corso del Capital Market Day 2024.
Indicazioni che sono state accolte freddamente dal mercato: ora il titolo Eni cede l’1,43% a 14,764 euro, posizionadosi sul fondo del Ftse Mib. L’azione ha accelerato al ribasso, sotto la soglia dei 15 euro per azione, non appena è stato pubblicato il piano.
Eni e il nuovo piano che remunera di più gli azionisti
Il mercato è alle prese oggi con i numeri e le linee strategiche del nuovo piano di Eni che prevede il potenziamento della remunerazione agli azionisti, una robusta crescita operativa e finanziaria, con una materiale riduzione della spesa per investimenti netti.
Entrando più nel dettaglio, gli investimenti netti nell’arco del piano sono attesi a quota 27 miliardi di euro (al netto della cassa derivante dall’attività di portafoglio) per una media annua pari a 7 miliardi, inferiori di oltre il 20% rispetto al Piano dello scorso anno, “grazie – spiega la società – all’ottimizzazione della spesa, al miglioramento della qualità dei progetti e al maggiore contributo della gestione del portafoglio”.
Inoltre, l’attività di gestione del portafoglio, ossia le dismissioni al netto delle acquisizioni, ha un contributo netto in termini di cassa pari a circa 8 miliardi nell’arco del Piano.
Eni punta, inoltre, a realizzare 1,8 miliardi di riduzione dei costi corporate nell’arco del piano, “in linea con l’evoluzione della strategia di Eni e con le opportunità derivanti dallo sviluppo del modello satellitare”.
“Affrontiamo le sfide poste dalla transizione energetica con la nostra strategia distintiva di crescita e creazione di valore, in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e competitività delle forniture energetiche, conseguendo allo stesso tempo gli obiettivi di decarbonizzazione. Stiamo aumentando significativamente la nostra generazione di cassa, anche attraverso la diversificazione delle fonti, la riduzione dei rischi e l’espansione in nuove aree di opportunità legate alla transizione”, ha dichiarato il ceo Claudio Descalzi, commentando il nuovo piano. E ha aggiunto: “A sostegno di questo, stiamo valorizzando il nostro ampio portafoglio di attività in modo disciplinato, bilanciando gli investimenti con maggiori ritorni per gli azionisti”. Grazie a queste azioni, l’obiettivo è rendere: “Eni ancora più profittevole, meglio diversificata e con fondamentali più solidi, potenziando la remunerazione agli azionisti”.
“Il nostro business upstream continuerà a crescere e a generare rilevanti flussi di cassa, con il CFFO per barile previsto in aumento di oltre il 30% nell’arco del piano”, ha indicato ancora Descalzi. La produzione Upstream è prevista in rialzo a un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2027, estendendo tale crescita di un ulteriore anno rispetto al piano precedente; tasso di crescita medio annuo del 2% al netto delle attività di portafoglio previste.
Remunerazione azionisti: dividendo sale nel 2024
Significative novità dal capitolo “remunerazione agli azionisti”. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi intende, infatti, distribuire tra il 30%-35% del CFFO (cash flow from operation) annuale attraverso dividendi e buyback, in aumento rispetto al precedente 25%-30%.
Il dividendo proposto per il 2024 è pari a 1,00 per azione, in aumento di oltre il 6% e il buyback è fissato a 1,1 miliardi.
In presenza di upside si prevede di destinare fino al 60% dei flussi di cassa incrementali rispetto al Piano, in aumento rispetto al precedente 35%. Nel periodo del Piano quadriennale, si legge nella nota, la remunerazione per gli azionisti è pari al 40% dell’attuale capitalizzazione di mercato.
Eni ha ricordato che negli ultimi due anni ha distribuito 11 miliardi, un record storico per la società, pari al 20% dell’attuale capitalizzazione di mercato.
Focus su Enilive, Plenitude e CCS ma anche su Versalis
Enilive, Plenitude, CCS e le attività di Novamont/biochimica rappresentano nel loro complesso un portafoglio di soluzioni di business in grado di soddisfare la domanda di prodotti sempre più decarbonizzati da parte dei nostri clienti. A sottolinearlo il ceo Descalzi nel corso del Capital Market Day 2024 spiegando che “questi business diventeranno leve di generazione di cassa sempre più importanti e contribuiranno a diversificare e accrescere in modo significativo il valore di Eni. Enilive e Plenitude si sono affermate come attività rilevanti nel nostro portafoglio; la CCS e la biochimica, con Novamont, sono attività in rapida maturazione nelle quali abbiamo una posizione di leadership”.
Guardando a Plenitude, che Descalzi definisce un “progetto strategico” nel corso della presentazione, l’obiettivo di Ebitda pro-forma di 2 miliardi nel 2027 (oltre il doppio rispetto al 2023). Con una capacità installata di energia rinnovabile che sarà pari a 4GW nel 2024 ed è prevista più che raddoppiare a oltre 8 GW al 2027.
Il miglioramento delle performance di business e le azioni di efficienza nei costi svolgeranno un ruolo importante nella strategia di Eni. In questo contesto, Versalis sarà ristrutturata e trasformata per recuperare una redditività sostenibile. “Eni prevede di realizzare risparmi di costo attraverso iniziative di efficienza e semplificazione della struttura corporate”, spiega Eni nella nota.