Eni e l’esclusiva con KKR su quota minoranza Enilive. Focus su quadro tecnico in vista della trimestrale
Nuova mossa del fondo Usa KKR in Italia. Dopo avere chiuso a inizio mese l’affaire della Rete Tim, guarda al mondo dell’energia. E’, infatti, arrivato l’annuncio di un accordo di esclusiva con Eni per la potenziale cessione di una quota di minoranza in Enilive, la società del gruppo guidato da Descalzi dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility.
Un annuncio che guida i rialzi di Eni in Borsa (ora in parte limati rispetto all’avvio) e che arriva nella settimana in cui il big oil di Piazza Affari alzerà il velo sui conti del secondo trimestre il prossimo 26 luglio.
I dettagli dell’accordo “temporaneo di esclusiva”
Eni ha comunicato al mercato di avere firmato “un accordo temporaneo di esclusiva con KKR volto all’implementazione della fase di due diligence e al completamento della stesura della documentazione per la cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, sulla base di una valutazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro“.
Le parti, spiega una nota del gruppo di San Donato Milanese, sono determinate nella negoziazione dei termini di una potenziale transazione, la cui chiusura dipenderà dal raggiungimento di un accordo sulla documentazione definitiva. Questo passo rappresenta un nuovo esempio dello sviluppo della strategia del modello satellitare di Eni, volta ad attrarre capitale strategico da partner di valore sulla base di multipli attrattivi, finanziando la propria crescita e confermando il valore che la società sta creando nei propri nuovi business.
Un’ulteriore cessione in vista? Eni spiega, infine, che il forte interesse manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali potrebbe portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive che prevede di aumentare la propria capacità di bioraffinazione a oltre 3 milioni di tonnellate entro il 2026 (il doppio rispetto alla fine del 2023) e oltre 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.
Cosa dicono gli analisti
“La valorizzazione di Enilive è superiore a quanto era circolato negli ultimi mesi (circa 10 miliardi di euro) ed anche la quota di cessione in negoziazione è superiore a quello che era stato anticipato dalla stampa (fino al 20%)”, sottolineano gli analisti di Equita che ritengono che “la notizia abbia risvolti positivi per il titolo in quanto l’operazione, arriva in anticipo rispetto alle attese con un multiplo rotondo, per una quota ceduta rilevante“. Secondo il broker il percorso di dismissione di una quota di minoranza a un partner industriale/finanziario più successiva IPO ricalca, quello già avviato per Plenitude.
Gli esperti di Banca Akros ricordano inoltre che Eni prevede che l’Ebitda pro-forma di Enilive raggiunga 1 miliardo di euro nel 2024 e oltre 1,6 miliardi entro il 2027. La cessione di una quota di minoranza di Enilive sarebbe coerente con il “modello satellitare” dell’azienda.
Il punto tecnico su Eni
(analisi a cura di Simone Borghi)
Dal punto di vista grafico, Eni mostra una recente fase di lateralità dopo un periodo di discesa. Dal massimo relativo del 12 aprile a 15,816 euro, il titolo ha avviato una violenta correzione fino a toccare il supporto a 13,48 euro. Da qui è partito un rimbalzo che ha perso poi vigore agli inizi di luglio. Attualmente, Eni si trova in un intervallo di prezzo tra il supporti di 14,05 euro e la resistenza a 14,36 euro. La rottura di questi livelli con volumi significativi sarà cruciale per determinare la direzione futura. Il Relative Strength Index (RSI) a 14 periodi è attualmente a 50,70, indicando una condizione neutrale. Questo suggerisce che il mercato non è né in ipercomprato né in ipervenduto, il che potrebbe indicare una possibile continuazione del movimento laterale o un imminente movimento direzionale. Il volume di scambio è stato in linea con la media recente.
Un aumento degli scambi in corrispondenza di una rottura al rialzo o al ribasso potrebbe confermare la direzione del prossimo movimento. In tale scenario, se il titolo riuscirà a superare con forza la resistenza a 14,36 euro e la trendline ribassista (in viola), il prossimo obiettivo sarà 14,6 euro, con un ulteriore potenziale rialzo fino a 14,8 euro. La conferma di un trend rialzista sarà data dal superamento della media mobile a 200 giorni (in arancio). Al contrario, in caso di rottura al ribasso del supporto a 14,19 euro, il titolo potrebbe testare il livello successivo a 14,05 euro. La rottura di questo supporto potrebbe portare i prezzi verso 13,9 euro.