Notizie Dati Bilancio Italia Eni debole in Borsa: Piazza Affari accoglie con freddezza i conti del primo trimestre

Eni debole in Borsa: Piazza Affari accoglie con freddezza i conti del primo trimestre

27 Aprile 2018 09:59

La stagione delle trimestrali è entrata nel vivo anche a Piazza Affari, con i conti di alcune big del Ftse Mib. Prima dell’avvio delle contrattazioni è stato il turno di Eni presentare i risultati del primo trimestre sostenuti dal rialzo delle quotazioni del petrolio e dalla crescita della produzione. Risultati accolti in modo tiepido dal mercato, con il titolo Eni che cede lo 0,8% a 16,04 euro. Bisogna, tuttavia, ricordare che l’azione del Cane a sei zampe è reduce da una striscia positiva di rialzi: da inizio marzo ad ora Eni ha guadagnato in Borsa oltre il 20 per cento.

Tornando ai risultati trimestrali, Eni ha registrato un utile netto adjusted (ossia al netto delle poste non ricorrenti) pari a 978 milioni di euro dai 744 milioni di un anno prima, pressoché in linea con le attese, mentre l’utile netto ha mostrato una leggera flessione del 2% a 946 milioni. Il risultato operativo (Ebit) rettificato è invece aumentato del 30%, attestandosi a 2,38 miliardi dai 1,83 miliardi dell’analogo periodo nel 2017. Il consensus si aspetta utile operativo adjusted a 2,45 miliardi e un utile netto adjusted visto a 980 milioni.

Cresce nel triemstre in esame la produzione di idrocarburi. Stando a quanto si apprende in una nota di Eni, la produzione di idrocarburi è salita del 4% a 1,87 milioni di barili/giorno, in linea con la guidance comunicata al mercato per l’anno 2018. Al netto dell’effetto prezzo nei PSA (product sharing agreement) la crescita si attesta al 4,4 per cento. Confermata anche la revisione al rialzo della previsione di crescita dell’anno 2018, con un rialzo del 4% rispetto al 2017, corrispondente a un livello di circa 1,9 milioni di barile/giorno. “Un incremento – segnala Eni in una nota – sarà sostenuto dal ramp-up degli avvii 2017 in particolare in Egitto, Indonesia e a Kashagan, dagli start-up di nuovi progetti in particolare in Angola e Ghana, dalla stabilizzazione di Goliat (Norvegia) e dal contributo dell’iniziativa negli Emirati Arabi, in parte compensati prevalentemente dai declini delle produzioni mature”.

“Nel primo trimestre i risultati economici e finanziari di Eni sono stati eccellenti, migliorando in misura più che proporzionale rispetto allo scenario petrolifero. Rispetto al primo trimestre 2017, con un incremento del prezzo Brent in euro dell’8%, l’utile operativo adjusted di gruppo è aumentato del 30%, mentre la generazione
di cassa da risultato è cresciuta del 22%”, commenta Claudio Descalzi, a.d. di Eni, sottolineando che “questi risultati sono stati ottenuti principalmente grazie alle maggiori produzioni di idrocarburi, che hanno spinto il risultato operativo E&P con un incremento del 47%. Sulla base di questi risultati e della strategia annunciata con il piano 2018‐2021, Descalzi conferma per il 2018 l’obiettivo di una cash neutrality a un prezzo del Brent pari a 55 dollari al barile.