Eni ceduto 10% di Saipem, incasso da quasi 400 mln
Sotto la lente oggi due big del comparto oil di Piazza Affari: Eni e Saipem. Ieri, a mercati chiusi, il gruppo guidato da Descalzi ha annunciato annunciato l‘avvio della cessione di circa il 10% del capitale sociale di Saipem. Un collocamento che è avvenuto tramite una procedura di accelerated bookbuilding e ha riguardato nel dettaglio 199.556.000 azioni ordinarie della società guidata da Alessandro Puliti. E questa mattina è arrivata anche la nota ufficiale del “completamento con successo del collocamento di una quota del 10% del capitale sociale di Saipem a 1,970 per azione euro, per un controvalore totale pari a circa 393 milioni“.
Intanto a Piazza Affari Saipem inizia la giornata in calo dell’1,7% a 2,03 euro, mentre Eni mostra un rialzo dello 0,5% a 14,06 euro.
Eni, completata cessione del 10% di Saipem
Eni e Saipem osservate speciali oggi a Piazza Affari. La big petrolifera del Ftse Mib ha comunicato stamattina di avere completato con successo il collocamento di una quota del 10% del capitale sociale di Saipem. Collocamento che è avvenuto a 1,970 per azione, per un controvalore totale pari a circa 393 milioni.
A seguito del collocamento, avvenuto attraverso un processo di accelerated bookbuilding rivolto a investitori istituzionali, Eni detiene 422.920.192 azioni di Saipem che rappresentano circa il 21,19% del capitale sociale, di cui 249.504.583 azioni (circa il 12,5% del capitale sociale) apportate al patto parasociale con CDP Equity.
Nell’ambito dell’operazione, il cui regolamento è previsto per il prossimo 14 giugno, Eni si è impegnata con i joint bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni di Saipem per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi e salvo esenzioni, come da prassi di mercato.
Eni, la quota in Saipem scende al 21,19%
Tra i principali azionisti di Saipem c’è, infatti, Eni che prima di questa mossa era titolare di circa il 31,19% (quota che ora scende al 21,19%) delle azioni ordinarie di Saipem, di cui circa il 18,69% liberamente trasferibili e non sindacate. CDP Equity che ha, invece, in mano il 12,82 per cento.
Dettagli del collocamento
Nella nota diffusa ieri sera Eni ha precisato che “le azioni oggetto del collocamento non rientrano tra quelle vincolate nel patto parasociale in essere tra Eni e CDP Equity che non sarà soggetto a modifiche e permane altresì il controllo congiunto su Saipem in forza del medesimo”. Da ricordare che Eni e CDP Equity hanno sottoscritto un patto parasociale avente a oggetto azioni ordinarie di Saipem le cui informazioni essenziali sono disponibili sul sito della medesima Saipem e della Consob.
Il collocamento è stato gestito da un consorzio di banche costituito da Citigroup, Goldman Sachs International, Intesa Sanpaolo, Natixis e UniCredit in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners. Nell’ambito dell’operazione, Eni si è impegnata con i joint bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni di Saipem per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi e salvo esenzioni, come da prassi di mercato.