Notizie Notizie Mondo Energetici: rally greggio premessa per ottime trimestrali

Energetici: rally greggio premessa per ottime trimestrali

4 Ottobre 2018 16:58

A settembre il prezzo del WTI è sceso del 4% durante la prima settimana del mese, per poi salire di quasi il 12% per raggiungere i 75 dollari al barile all’inizio di ottobre. Oggi il prezzo del greggio è in leggero calo ma tratta comunque su livelli storicamente elevati, con il Brent a quota 85 dollari e il Wti americano sopra i 75. Il rally è arrivato mentre gli investitori stanno valutando la capacità dell’OPEC di compensare le esportazioni iraniane e la produzione venezuelana, entrambe in calo.

Energetici: ci saranno ottime trimestrali dal rally del greggio

Secondo Pierre Melki, equity analyst advisory & research di Union Bancaire Privée (Ubp), questi prezzi sono le premesse per ottime trimestrali per il settore energetico. Snocciolando qualche dato. le esportazioni di petrolio dall’Iran sono già scese al minimo in due anni e mezzo, con un calo di 260.000 barili di greggio e condensati in settembre, con un calo delle esportazioni del 39% da aprile. Il calo della produzione è stato più contenuto del calo delle esportazioni, poiché nello stesso periodo la produzione iraniana è scesa solo dell’11%, raggiungendo un minimo biennale di 3,3 milioni di barili. Secondo l’analista, il calo dovrebbe accelerare ulteriormente una volta che le sanzioni inizieranno ufficialmente, dal 1° novembre. Così Giappone e Corea del Sud, due importanti importatori di greggio del paese hanno già smesso di acquistare petrolio iraniano e stanno iniziando a diversificare la loro offerta e anche l’India potrebbe seguire l’esempio. Se da una parte si aggravano le perdite dell’Iran, la produzione dell’OPEC è aumentata il mese scorso. Anche la Russia, uno dei principali partner dell’accordo petrolifero del 2016, ha aumentato la produzione, salendo fino a 11,36 milioni di barili al giorno, un record dalla fine dell’URSS. Negli Stati Uniti, Donald Trump ha dato l’impressione di lavorare con i sauditi per limitare i prezzi del petrolio e proteggere gli statunitensi dagli alti prezzi della benzina. Il presidente ha focalizzato gli sforzi per garantire che nessuna interruzione dell’approvvigionamento influisca sulla stabilità dei mercati petroliferi e minacci la crescita dell’economia globale.

Per quanto riguarda il lato della domanda Melki sottolinea che non è ancora chiaro se sia in vista una risoluzione della guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti. “Trump potrebbe non diminuire l’intensità dei suoi attacchi contro i cinesi prima delle elezioni di medio termine. Il raggiungimento di un accordo con la Cina allevierebbe i timori della domanda globale da parte dei macro investitori che riconoscono che la crescita della domanda nei prossimi due anni verrà principalmente da Cina e India. Le stime della domanda rimangono per ora stabili, con una crescita media di 1,5 milioni di barili al giorno, ma potrebbero essere a rischio se gli effetti della guerra commerciale dovessero cominciare ad avere un impatto sulla domanda cinese”, aggiunge Melki. Secondo l’analista il prezzo del petrolio a questi livelli beneficerà i conti delle big oil. “Guardando alle compagnie petrolifere, nonostante i risultati del terzo trimestre siano spesso influenzati da manutenzioni programmate e da una debole domanda stagionale di gas, riteniamo che le più importanti società del settore energetico comunicheranno solidi risultati del terzo trimestre sulla base di utili provenienti da prezzi del petrolio più elevati, registrando flussi di cassa superiori alle attese. Le più importanti società europee del settore, e quelle esposte al Wti e al greggio canadese in particolare, dovrebbero continuare a beneficiare del differenziale di prezzo in queste regioni e potrebbero sovraperformare i loro competitor”, conclude Melki.

Inizia stagione trimestrali USA

Da segnalare che la prossima settimana riparte la stagione delle trimestrali in America. Si inizia venerdì 12 ottobre con i conti JP Morgan, Wells Fargo e Citigroup.