Enel tramortita dai sell post semestrale, pesa la scure Goldman. Male dopo bilancio anche Generali
Piazza Affari fatica nel giorno dell’annuncio della Federal Reserve sui tassi, messa sotto pressione soprattutto da alcuni titoli, in calo dopo la diffusione dei risultati di bilancio da parte delle relative società. Protagonista negativa della borsa di Milano è soprattutto Enel, che cede fin oltre -4% scivolando a un minimo intraday di 4,565 euro, non distante dai minimi dell’anno.
Da segnalare che, stando ai dati di Borsa Italiana, il titolo ha testato il massimo dell’anno il 19 gennaio del 2018 a 5,41 euro, e il minimo lo scorso 5 marzo a 4,546 euro.
Enel ha reso noti i conti nella serata di ieri. Dal bilancio semestrale è emerso che il gruppo ha riportato utili netti per un valore superiore ai 2 miliardi di euro.
I ricavi sono tuttavia scesi dello 0,8% su base annua, a 36.027 milioni di euro, mentre l’indebitamento è aumentato a 41.594 milioni, rispetto ai 37.410 milioni di fine 2017, complice l’acquisizione della società brasiliana Eletropaulo.
L’EBITDA è aumentato del 2,3% da 7,678 miliardi a 7,857 miliardi, beneficiando della crescita che ha interessato il business delle rinnovabili, e anche del miglioramento dei margini in Romania e Spagna e alle tariffe più alte in Argentina e Spagna.
Guardando al secondo trimestre nello specifico, ovvero nel periodo aprile–giugno, i ricavi di Enel sono stati di 17,08 miliardi di euro, pressocché in linea con quelli dello stesso periodo dello scorso anno, ma peggiori del 3,8% rispetto all’outlook elaborato dagli analisti intervistati da Bloomberg.
Non ha convinto il mercato neanche l’Ebitda del secondo trimestre, pari a 3,82 miliardi, salito su base annua del 1,5%, meno del 2% atteso dal consensus.
La crescita in ogni caso c’è stata e si spiega con le attività in Italia e in America Latina, e soprattutto con il balzo dell’Ebitda che ha interessato il Nord-Centro America.
Sempre nel secondo trimestre l’utile netto di Enel si è attestato a 851 milioni, in flessione dell’1,5% su base annua e peggiore del 4,4% rispetto alle stime.
Così Franceso Starace, numero uno di Enel, ha commentato la semestrale:
“Enel continua la sua traiettoria positiva realizzando solidi risultati finanziari anche nel primo semestre 2018, periodo in cui ha ulteriormente incrementato il margine operativo lordo, soprattutto per effetto delle rinnovabili”.
Starace ha aggiunto che “la solida performance del primo semestre ci rende fiduciosi nel confermare i nostri obiettivi per l’anno 2018″, sottolineando anche, guardando in avanti che, “durante il secondo semestre dell’anno continueremo a concentrarci sulla crescita industriale, puntando sulle rinnovabili e su infrastrutture e reti, mentre continuerà ad avanzare la piena digitalizzazione dell’azienda che permetterà un ulteriore miglioramento dell’efficienza operativa”.
Ancora, ha detto l’amministratore delegato, “proseguirà la semplificazione della struttura di Gruppo e l’integrazione delle nuove attività acquisite”.
Punto di forza di Enel si conferma il business delle energie rinnovabili, su cui il colosso ha tutta l’intenzione di continuare a scommettere.
La società ha inoltre comunicato, contestualmente agli utili, un piano per raccogliere fino a 1,5 miliardi di euro attraverso la vendita di asset nel secondo semestre, per contribuire a tagliare il debito. Parlando agli analisti, il direttore finanziario di Enel Alberto De Paoli ha affermato che le cessioni potrebbero portare Enel a raccogliere “tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro”.
Il titolo risente in ogni caso anche della nota di Goldman Sachs, che ha deciso di rivedere al ribasso il giudizio sul titolo da “buy” a “neutral”, motivando la decisione con il fatto che la “guidance (a suo avviso) sarebbe a rischio.
Oggi a Piazza Affari i riflettori sono puntati anche su Generali.
Le perdite del titolo sono meno importanti di quelle di Enel, dell’1% circa, ma anche in questo caso scattano all’indomani della pubblicazione dei conti. Conti accompagnati anche da novità sul fronte organizzativo, attraverso l’introduzione del ruolo del general manager, che sarà ricoperto da Frederic de Courtois. Inoltre la società ha reso noto che Cristiano Borean è stato nominato direttore finanziario al posto di Luigi Lubelli.
Così si legge nella nota giornaliera di Banca Akros:
“Prevediamo una reazione negativa a causa di risultati operativi sotto le nostre attese e i numeri del consensus. La nuova struttura organizzativa probabilmente aumenterà la capacità di affrontare le importanti sfide del piano strategico 2019-21 che sarà annunciato il 21 novembre. Detto questo, gli analisti di Banca Akros mettono in evidenza come sia la seconda volta in 18 mesi che il colosso assicurativo sostituisce il direttore finanziario, precisando che l’uscita di Lubelli è “totalmente inattesa”.
Nel primo semestre del 2018, Generali ha riportato utili netti in rialzo dell’8,8% a 1,329 miliardi rispetto al consensus di 1,286 miliardi. Il risultato operativo di 2,5 miliardi (+2,7%) è stato invece peggiore delle attese di 2,595 miliardi.